La recente visita dell’ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre-Emmanuel De Bauw, al Museo del Cioccolato e del Gianduja Choco-Story di Torino, ha rappresentato ben più di una semplice cerimonia di cortesia. Si è trattato di un’occasione per celebrare un legame storico e commerciale profondo, cementato dalla dolce eccellenza del cioccolato e arricchito dall’innovazione piemontese. Accompagnato dal neonominato console onorario del Regno del Belgio a Torino, Giovanni Vittorio Giunipero di Corteranzo, l’ambasciatore ha potuto apprezzare in prima persona il ricco patrimonio culturale che unisce le due nazioni, un patrimonio che si estende ben oltre il gusto raffinato del cioccolato.L’accoglienza, curata da Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia, azienda pilastro del gruppo Puratos – multinazionale belga leader nella fornitura di ingredienti e soluzioni innovative per il settore della panificazione, pasticceria e cioccolato – unitamente a Pierangelo Rossetto, direttore di Puratos Rossetto, e Beatrice Cagliero, direttrice del Museo, ha sottolineato l’importanza strategica di questa partnership. Choco-Story Torino, inaugurato da poco più di un anno, si configura come il primo capitolo italiano di una rete museale internazionale che conta quindici sedi nel mondo, e custodisce preziosi reperti, tra cui suggestive macchine storiche risalenti ai primi anni del Novecento, provenienti dai laboratori della prestigiosa pasticceria Pfatisch.Le parole dell’ambasciatore De Bauw hanno espresso un sentimento di profondo orgoglio. Non solo per i secoli di legami culturali ed economici tra Belgio e Piemonte, forgiati attorno alla produzione e alla diffusione del cioccolato, ma anche per la dinamica presenza del gruppo Puratos, un esempio emblematico di come l’innovazione belga possa arricchire e valorizzare il panorama gastronomico italiano.La visita si inserisce in un contesto economico di grande rilevanza. Il Belgio, infatti, si configura come uno dei partner commerciali più strategici per l’Italia. I dati del 2024 testimoniano un interscambio commerciale che ha superato i 45,5 miliardi di euro, sebbene con un saldo commerciale sfavorevole per l’Italia di circa 6,9 miliardi. Questo divario riflette la composizione del commercio, che vede l’importazione da parte italiana non solo di materie prime essenziali, ma anche di prodotti finiti di altissima qualità, tra cui il cioccolato, la birra artigianale e altre specialità gastronomiche che incarnano il savoir-faire belga.Le esportazioni italiane verso il Belgio, al contrario, si concentrano su settori chiave come la farmaceutica, la meccanica, l’alimentare, i metalli e i trasporti, evidenziando una complementarità economica che contribuisce alla prosperità di entrambi i paesi. Questa interdipendenza si traduce in un continuo scambio di competenze, tecnologie e prodotti, alimentando un’economia globale sempre più interconnessa e dinamica. Il museo Choco-Story, in questo senso, si presenta come un ponte tangibile di questa relazione complessa e vitale.
Cioccolato Belga e Piemonte: Un Legame Dolce e Strategico
Pubblicato il
