cityfood
cityeventi
giovedì 30 Ottobre 2025

Flashback Art Fair: L’Arte come Denuncia e Speranza a Torino.

Flashback Art Fair, tredicesima edizione, si configura a Torino (30 ottobre – 2 novembre, Flashback Habitat) non come un evento con un titolo specifico, ma come un’affermazione di principio: l’assenza di un denominativo è un atto simbolico, un invito all’apertura e all’inclusione.
Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e Alessandro Bulgini, i direttori artistici, intendono così segnalare un luogo di scambio libero da preconcetti cronologici o sociali, uno spazio in cui la diversità è celebrata e valorizzata.

La fiera non è una vetrina, ma un crogiolo di esperienze artistiche provenienti da un panorama internazionale.

L’edizione 2024 pone al centro il concetto di “testimoniamento”.
Gli artisti presenti, attraverso le loro opere, non si limitano a rappresentare il presente, ma lo interpretano, lo interrogano, lo denunciano, lo celebrano.
Giuseppe Romagnoli (Aleandri Arte Moderna) e Domicella Bożekowska (Małgorzata Ciacek Gallery) dialogano con Alexander Mostafa Fazari (Compassione) e con l’interpretazione barocca del Genovesino (Galleria Canesso), creando un tessuto artistico complesso e stimolante.
La riflessione sulla materia si eleva a dimensione etica.

La Galleria dello Scudo (Verona) offre un confronto profondo tra l’essenzialità disegnativa di Modigliani e Morandi, e la ricerca materica di Arcangelo Sassolino, le cui opere in carta e acciaio esplorano la fragilità e la resilienza del corpo e della psiche umana.
La superficie si trasforma in un organismo vivo, capace di esprimere emozioni e significati profondi.
L’esposizione de Il Cartiglio (Torino), con le incisioni di Albrecht Dürer, offre un affresco vivido della vita quotidiana nel Nord Europa del XVI secolo, ritraendo lavoratori, paesaggi urbani e scene di mercato con un realismo quasi documentaristico.

Al cuore pulsante della fiera, Gaza, Opera Viva, è un progetto di Alessandro Bulgini curato da Christian Caliandro.
Le immagini, veicolate con estrema difficoltà dalla Striscia di Gaza, si affiancano alla documentazione fotografica di performance realizzate dall’artista in contesti internazionali.
Questo complesso intreccio visivo è un potente atto di denuncia e di cura, un racconto toccante di vulnerabilità, resilienza e di umanità che resiste alle avversità.

L’opera si configura come un ponte tra culture, un grido di speranza che risuona attraverso le immagini e le emozioni.
La fiera, in definitiva, si fa portavoce di una sensibilità globale, invitando lo spettatore a confrontarsi con le contraddizioni del presente e a riflettere sul ruolo dell’arte come strumento di cambiamento sociale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap