Gallerie Sonore: Un Dialogo Tra Arte, Memoria e Suono a TorinoMercoledì 15 ottobre, alle ore 19:00, le Gallerie d’Italia di Torino apriranno le loro porte a un’esperienza unica, il primo appuntamento con la nuova stagione del progetto “Gallerie Sonore”.
L’iniziativa, frutto di una stimolante collaborazione con Davide Boosta Dileo, figura di spicco come co-fondatore e tastierista dei Subsonica, si propone di creare un ponte inaspettato tra il patrimonio artistico e la creazione musicale contemporanea.
Il percorso creativo di Boosta Dileo è stato un viaggio immersivo nel cuore delle collezioni Intesa Sanpaolo e nell’archivio Publifoto, un vero e proprio scrigno di memorie visive.
L’artista ha esplorato le quattro sedi delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – selezionando opere pittoriche, scultoree e fotografiche che fungessero da catalizzatori per la sua ispirazione.
Questo processo di scoperta ha portato alla composizione di quattro opere musicali originali, ognuna dedicata a una specifica sede, tessendo un legame emotivo tra l’immagine e il suono.
La serata torinese si concentrerà su un’iconica fotografia di Mina, estratta dall’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo.
Lungi dall’essere un semplice accompagnamento, la voce di Mina, distillata in frammenti sonori, si trasforma in materia viva, in un elemento costitutivo della composizione.
Boosta Dileo, in un atto di rottura con le convenzioni musicali occidentali, ha optato per l’utilizzo della scala Iwato, un sistema grammaticale musicale orientale, per strutturare la sua opera.
Questo approccio non solo conferisce alla musica una sonorità inusuale e affascinante, ma apre anche un orizzonte di interpretazione più ampio, suggerendo un dialogo tra culture e tradizioni artistiche diverse.
La scelta della scala Iwato, con le sue regole e proporzioni uniche, mira a creare una sinergia inattesa con l’immagine di Mina, esaltandone la potenza espressiva e la sua rilevanza storica nel panorama culturale italiano.
Il concerto si configura quindi come un esperimento audace, un’esplorazione delle infinite possibilità di interazione tra le arti, in cui la musica non è solo un complemento visivo, ma una forza autonoma capace di rivelare nuove sfumature e significati nascosti nell’opera d’arte.