Un Dialogo tra Geni: Galliani e Troubetzkoy, un Omaggio al Paesaggio InterioreIl Museo del Paesaggio di Verbania si appresta a celebrare un incontro fecondo tra due figure emblematiche dell’arte contemporanea e del passato, con un’esposizione intitolata “Alla riscoperta di un volto.
Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy”.
L’evento, fissato per il 25 ottobre alle ore 11 a Palazzo Viani Dugnani, si configura come un’eco vibrante della mostra parigina dedicata al “Principe scultore” presso il Museo d’Orsay, e mira a svelare le profonde connessioni che legano l’opera di Galliani all’eredità di Troubetzkoy.
Paolo Troubetzkoy, aristocratico russo e scultore di respiro cosmopolita, lasciò un’impronta indelebile nel panorama artistico europeo di fine Ottocento e inizio Novecento.
La sua capacità di catturare l’essenza della bellezza femminile, infondendo movimento e un’aura quasi eterea nelle sue opere, continua ad affascinare generazioni di artisti e amanti dell’arte.
La sua “Lady Constance Stewart Richardson”, emblema di grazia e leggerezza, è diventata un’icona universale.
L’incontro di Omar Galliani con l’opera di Troubetzkoy non è stato un evento casuale, ma il risultato di una ricerca appassionata.
Un’occasione fortuita, un mercatino antiquario che rivela una riproduzione bronzea della celebre ballerina, diventa il catalizzatore di una riflessione più ampia sull’arte, la memoria e la trasmissione del sapere artistico.
Galliani, maestro indiscusso del disegno, figura di spicco nel panorama internazionale, riconosce in Troubetzkoy un affine, un predecessore spirituale con cui condivide la ricerca di una bellezza trascendente, una tensione tra figurazione e astrazione che definisce l’arte contemporanea.
Galliani, erede della gloriosa tradizione del Rinascimento italiano, ha saputo elevare il disegno a forma d’arte autonoma, trascendendo i confini del mero supporto grafico.
La sua opera, caratterizzata da una profonda ricerca formale e una straordinaria maestria tecnica, si distingue per la capacità di creare immagini che evocano emozioni e suggestioni complesse.
La rielaborazione di un’opera di Troubetzkoy, intitolata “La ballerina cosmica”, non è quindi una semplice imitazione, ma un dialogo creativo tra due artisti, un’interpretazione personale che arricchisce l’eredità di entrambi.
Federica Rabai, direttrice artistica del Museo del Paesaggio, sottolinea come questa mostra rappresenti un’opportunità unica per il museo di Verbania di contribuire alla riscoperta di un artista fondamentale per la storia dell’arte, offrendo al pubblico una prospettiva inedita sulla sua opera attraverso lo sguardo di un maestro contemporaneo.
Il Museo del Paesaggio, in questa occasione, si conferma un luogo di incontro e di dialogo tra passato e presente, un osservatorio privilegiato sulla complessità e sulla bellezza dell’arte.
L’esposizione non è solo un omaggio a Troubetzkoy, ma anche una celebrazione della capacità dell’arte di trascendere il tempo e di creare ponti tra culture e generazioni.