Un significativo ritorno alla Spagna, testimonianza di una complessa vicenda transnazionale, ha restituito alla nazione iberica un patrimonio artistico di inestimabile valore: sessantacinque opere d’arte, tra cui una scultura lignea del XVI secolo, un retablo finemente intagliato, dorato e decorato con scene della Passione di Cristo, sottratte illegalmente al loro contesto originario. La cerimonia di riconsegna, celebrata a Torino, ha sancito il culmine di un’operazione di cooperazione internazionale che ha coinvolto Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, autorità giudiziarie italiane e spagnole, Eurojust e i rispettivi Ministeri della Cultura.La vicenda si dipana attorno a una coppia di collezionisti, ormai deceduti, che avevano legittimamente posseduto le opere in Spagna, ma avevano tentato di trasferirle in Italia senza l’autorizzazione necessaria. Nonostante il diniego delle autorità spagnole, i beni sono stati contrabbandati nel nostro Paese, trovando rifugio in una villa situata a Lesa, sulle sponde del Lago Maggiore.Il corredo recuperato non si limita a un mero elenco di oggetti: comprende dipinti di pregio, eleganti specchiere, sontuosi arazzi, mobili d’epoca e sculture raffinate, ognuno portatore di un tassello di storia e di abilità artigianale. Il valore complessivo stimato si aggira intorno ai tre milioni di euro, una cifra che riflette non solo il valore economico, ma anche il significato storico e culturale di queste opere.L’inchiesta, avviata nel 2023 a seguito di una segnalazione riguardante beni d’arte di sospetta provenienza illecita, ha portato al sequestro delle opere e all’attivazione di un’indagine internazionale. Grazie al contributo cruciale di Eurojust, si è riusciti a localizzare una residenza a Marbella, in Spagna, collegata alla coppia di collezionisti, da cui era originariamente scomparso il prezioso retablo e altri beni.L’operazione ha rivelato una rete di traffico illecito, con parte delle opere rinvenute nella villa di Lesa e altre individuate in possesso di privati e commercianti, che le avevano acquistate tramite una casa d’aste genovese. Questo episodio sottolinea la fragilità del patrimonio culturale di fronte alla criminalità transnazionale e l’importanza di una stretta collaborazione tra le forze dell’ordine e le istituzioni culturali per la sua protezione e il suo recupero, in un contesto globale sempre più interconnesso. La restituzione rappresenta un passo fondamentale per ripristinare la continuità storica e culturale della Spagna, preservando la memoria del suo ingegno artistico per le future generazioni.
Ritorno in Spagna: recuperate opere d’arte trafugate per 3 milioni
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