Ottant’anni dopo la sua prima apparizione, “Roma città aperta” risuona ancora con una potenza emotiva e un significato storico ineguagliabili.
Mercoledì 16 luglio, alle 21:30, la Pista 500 di Torino si trasformerà in un’arena cinematografica a cielo aperto, capace di accogliere 170 spettatori, per celebrare questo pilastro del cinema mondiale.
La proiezione, presentata nella versione restaurata grazie alla collaborazione tra Csc-Cineteca Nazionale, Istituto Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna e Coproduction Office, rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire un’opera che ha ridefinito il linguaggio cinematografico.
L’evento si inserisce nel programma “Cinema sulla Pista 500”, un’iniziativa congiunta del Distretto Cinema e della Pinacoteca Agnelli, che ambisce a creare un ponte tra diverse forme d’arte e a stimolare una riflessione culturale profonda.
L’appuntamento sarà arricchito da un’introduzione critica di Ludovica Poli, esperta di diritto internazionale, il cui sguardo illuminerà le implicazioni legali e politiche del film, e da una suggestiva lettura di un testo interpretato da Anna Magnani, magistralmente curata e interpretata dall’attrice Beatrice Modica.
Questo connubio di prospettive mira a sollecitare un’analisi multifocale, che vada oltre la mera narrazione visiva, per esplorare la complessità del contesto storico e umano che ha generato l’opera.
“Roma città aperta” non è semplicemente un film; è un documento storico, un atto di denuncia, un inno alla resilienza.
Uscito nel 1945, in un’Italia ancora profondamente segnata dalle ferite della guerra, il film ha infranto le convenzioni narrative del tempo, abbracciando uno stile realistico e crudo che ha definito il neorealismo cinematografico.
La storia, ispirata a eventi realmente accaduti, racconta la drammatica esperienza di una romana che collabora con la Resistenza per aiutare un prete ricercato dai nazisti.
La pellicola, primo capitolo della Trilogia della guerra antifascista di Rossellini – un percorso coraggioso che prosegue con “Paisà” e “Germania anno zero” – ha contribuito a plasmare l’immaginario collettivo dell’occupazione tedesca e della lotta partigiana, donando al mondo un’immagine potente e indimenticabile di un’Italia sofferente e combattiva.
La performance di Anna Magnani, al fianco di un intenso Aldo Fabrizi, consacrò l’attrice come icona del cinema italiano, incarnando la forza e la dignità del popolo romano.
Il riconoscimento internazionale arrivò con il Grand Prix al Festival di Cannes del 1946, seguito da due Nastri d’argento e una candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
La sua inclusione nella lista dei “100 film italiani da salvare” testimonia la sua inestimabile valenza culturale e artistica, un patrimonio da custodire e tramandare alle future generazioni.
Questa proiezione non è solo una celebrazione di un capolavoro, ma un’occasione per rinnovare il nostro impegno verso i valori di libertà, giustizia e solidarietà che esso incarna.