sabato 6 Settembre 2025
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Amag Reti Idriche: Transizione, Polemiche e Interrogativi sul Futuro

La recente conclusione del mandato di Lorenza Franzino alla presidenza di Amag Reti Idriche segna una fase di transizione cruciale per l’azienda e per l’intera governance del Gruppo Amag.

La Giunta comunale, guidata dal sindaco Giorgio Abonante, ha prontamente approvato un atto di indirizzo che mira a una riorganizzazione complessiva, in linea con le deliberazioni precedenti del Consiglio Comunale, delineando un percorso verso la stabilizzazione e il rinnovamento dell’ente.

L’attenzione è focalizzata sul futuro di Amag Reti Idriche, in particolare in relazione all’esito delle procedure ministeriali relative all’accesso ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’approvazione dei bilanci, con la massima trasparenza e un ampio coinvolgimento dei soci e degli amministratori, si configura come elemento imprescindibile per gestire efficacemente questa delicata fase di trasformazione.

Si auspica un approccio proattivo e inclusivo, che favorisca la condivisione di un progetto di ristrutturazione solido e condiviso.

Il sindaco Abonante sottolinea l’urgenza di superare un periodo di polemiche e conflittualità, privilegiando l’unità e la collaborazione.
L’obiettivo è fornire chiarezza e prospettive concrete a tutti i dipendenti e alle maestranze, vitali per il rilancio del Gruppo.

Tuttavia, la lettura dell’opposizione, espressa da Emanuele Locci (Fratelli d’Italia), presenta un quadro ben diverso.
Le continue dimissioni di figure apicali – dall’amministratore delegato Biestro al presidente Perissinotto, passando per consiglieri e ora Franzino – non sono interpretate come eventi isolati, bensì come sintomo di una crisi strutturale e profonda che affligge la governance pubblica.

La sequenza di uscite dal vertice solleva interrogativi inquietanti sulla gestione e sulla stabilità dell’intera holding.

La decisione di Franzino di dimettersi prima dell’approvazione del bilancio alimenta sospetti di problematiche interne gravose e di contrasti significativi sulla redazione del rendiconto.
L’opposizione argomenta che queste dimissioni non siano scelte individuali, ma il riflesso di fratture profonde che intercorrono tra il management delle aziende pubbliche, il Comune e, potenzialmente, tra i diversi attori coinvolti nella gestione finanziaria.

La situazione, a detta dell’opposizione, rivela una mancanza di coesione e una potenziale inefficienza che necessitano di un’indagine approfondita e di interventi correttivi radicali per salvaguardare l’operato dell’ente e garantire la continuità del servizio pubblico.

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