martedì 9 Settembre 2025
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Astradyne: 2 Milioni per Pannelli Solari Spaziali Innovativi

Astradyne, una startup italiana all’avanguardia nel settore spaziale, ha recentemente concluso un significativo round di finanziamento Seed del valore di 2 milioni di euro, segnando un passo cruciale nel suo percorso di sviluppo e consolidando il ruolo dell’Italia come attore emergente nell’economia spaziale europea.
L’operazione, guidata da Primo Capital attraverso il suo fondo dedicato alla Space Economy, Primo Space, sottolinea il crescente interesse e l’investimento mirato verso soluzioni innovative per l’orbita terrestre.
Il round di finanziamento ha visto anche la partecipazione strategica di Galaxia, il polo nazionale di trasferimento tecnologico per l’aerospazio, un’iniziativa promossa da CDP Venture Capital, che evidenzia l’impegno verso la commercializzazione di tecnologie spaziali spinte dalla ricerca.
Si aggiungono a questa coalizione di supporto Obloo Ventures, un investitore già presente nel round pre-seed, Eureka! Fund I – Technology Transfer, e il fondo di co-investimento regionale, Puglia, entrambi gestiti da Eureka! Venture Sgr, testimoniando un approccio di finanziamento diversificato che combina capitale di rischio privato e pubblico.

Astradyne, nata nel 2021, si concentra sullo sviluppo di pannelli solari di nuova generazione, specificamente progettati per rispondere alle esigenze della New Space Economy.
Questa nuova era dell’esplorazione spaziale, caratterizzata dalla proliferazione di piccoli satelliti (CubeSat, microsatelliti) e dalla crescente domanda di costellazioni orbitali, richiede soluzioni energetiche radicalmente diverse rispetto alle tecnologie tradizionali.

I pannelli solari convenzionali, spesso pesanti e ingombranti, rappresentano una barriera significativa all’agilità e alla riduzione dei costi delle missioni spaziali.
Il prodotto di punta di Astradyne, denominato Solar-Z, mira a superare queste limitazioni attraverso un design ultraleggero e un’architettura innovativa.

L’azienda non si limita a ottimizzare l’efficienza dei pannelli solari, ma affronta la sfida di ridurre drasticamente il peso complessivo dei sistemi di generazione di energia a bordo satellite.

Questa riduzione di peso si traduce in costi di lancio inferiori, un vantaggio cruciale in un mercato sempre più competitivo, e in una maggiore capacità di carico utile per i satelliti, permettendo di implementare payload più sofisticati o di aumentare la durata operativa.
Davide Vittori, CEO di Astradyne, sottolinea come l’azienda stia affrontando “i principali colli di bottiglia” delle tecnologie fotovoltaiche esistenti, non solo migliorando le performance, ma anche accelerando i tempi di produzione e diminuendo i costi.

La visione di Astradyne si inserisce in un contesto più ampio, quello della democratizzazione dell’accesso allo spazio, in cui l’innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale nel rendere le missioni spaziali più accessibili a un numero crescente di attori, dalle istituzioni accademiche alle piccole e medie imprese.
Il successo di Astradyne e di iniziative simili rappresenta un motore di crescita per l’industria spaziale italiana e un contributo significativo all’evoluzione dell’esplorazione e dell’utilizzo dello spazio.

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