Il Festival delle Sagre 2025, conclusosi ad Asti, ha rappresentato un vibrante ritorno alla convivialità e un’affermazione tangibile del tessuto culturale ed economico locale.
I numeri, eclatanti – oltre 140.000 porzioni di piatti tradizionali erogati dalle 29 Pro Loco partecipanti e 6.000 bottiglie di vino aperte – non rendono pienamente giustizia all’importanza dell’evento, che si configura come un crocevia di identità e un motore di sviluppo.
Il sindaco Maurizio Rasero ha sottolineato come la manifestazione incarni l’essenza di Asti, un legame profondo con la sua terra e le sue tradizioni, un patrimonio immateriale che trascende i confini comunali e si proietta a livello internazionale.
Il Festival non è mera celebrazione folklorica, ma un vero e proprio veicolo di promozione turistica e culturale, capace di raccontare la storia, i valori e le eccellenze del territorio.
L’edizione 2025, arricchita da condizioni meteorologiche favorevoli, ha registrato una partecipazione senza precedenti nell’era post-pandemica, indicando una sete di aggregazione e un desiderio di riscoprire le gioie della condivisione.
L’assessore alle Manifestazioni, Riccardo Origlia, ha evidenziato come il Festival abbia offerto una vetrina impareggiabile per la città, generando un impatto economico significativo per attività commerciali e locali, testimoniando un effervescente ritorno alla normalità e al dinamismo.
Antonino La Spina, presidente di Unpli, ha espresso l’orgoglio dell’associazione nel constatare la costante crescita del Festival, un successo che riflette la dedizione e l’impegno delle Pro Loco italiane.
Vitaliano Macario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha ringraziato in particolare l’Ais, l’Associazione Italiana Sommelier, che con le sue quasi 36.000 degustazioni ha contribuito a elevare l’esperienza sensoriale del Festival, valorizzando le denominazioni locali e promuovendo un consumo consapevole e informato.
Il Festival delle Sagre non è quindi solo una vetrina di prodotti enogastronomici, ma un’occasione per rafforzare il senso di comunità, preservare il patrimonio culturale e promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, un investimento strategico per il futuro di Asti e del Monferrato.
Il successo di quest’edizione proietta lo sguardo verso il prossimo anno, con l’ambizione di consolidare il Festival come evento di punta nel panorama delle celebrazioni enogastronomiche italiane.