Il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno, edizione 2025, si configura come un’occasione cruciale per illuminare e celebrare l’impegno civile e ambientale che anima il tessuto del nostro Paese.
Promosso da Legambiente, La Nuova Ecologia e con il sostegno del Comitato organizzatore di Casale Monferrato, dell’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese e della Città di Casale Monferrato, il premio culmina nel Festival della virtù civica, il 28 novembre, un momento di riflessione e riconoscimento.
Quest’anno, sei figure emblematiche sono state selezionate da una rosa di oltre cento candidati, un dato che testimonia la diffusa consapevolezza e l’azione concreta in difesa del territorio e della comunità.
I profili presentati non rappresentano semplici storie di successo, ma percorsi di dedizione che intrecciano competenze scientifiche, azione politica locale, attivismo legale e giornalismo d’inchiesta, rivelando una pluralità di approcci per affrontare le sfide ecologiche e sociali del nostro tempo.
Elisa Palazzi, fisica climatica, incarna l’importanza della ricerca scientifica come strumento per comprendere le dinamiche del cambiamento climatico, focalizzandosi sulle aree montane, considerate sentinelle cruciali per monitorarne gli impatti.
Luigi Aloisio, sindaco di San Sostene, dimostra come l’azione amministrativa possa essere un motore di cambiamento, promuovendo politiche ambientali virtuose che generano benefici economici e sociali.
Piergiorgio Boscagin ed Enrico Varali, con il loro impegno legale e attivismo, simboleggiano la lotta per la giustizia ambientale, affrontando direttamente gli inquinatori e le responsabilità derivanti da danni ambientali.
Ferdinando Cotugno, giornalista, mette in luce il ruolo della comunicazione come veicolo per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una cultura della sostenibilità.
La Masseria Ferraioli, un bene confiscato alla criminalità organizzata, si trasforma in un laboratorio di resilienza e rigenerazione urbana, un esempio di come la giustizia sociale e la tutela ambientale possano convergere.
Infine, Livio Favaro, zoologo, evidenzia l’innovazione nella ricerca scientifica, sviluppando metodologie non invasive per il monitoraggio della fauna, essenziali per la conservazione delle specie acquatiche in pericolo.
Vittorio Giordano e Marco Fratoddi, coordinatori del premio e del festival, sottolineano come queste candidature rivelino un’altra, spesso nascosta, identità dell’Italia: un paese ricco di iniziative civiche, di persone che con impegno e passione si dedicano a migliorare la qualità della vita e a proteggere il futuro del pianeta.
Il premio, in questa sua edizione, si configura non solo come un riconoscimento individuale, ma come un invito a riscoprire e valorizzare le virtù civiche, spesso sommerse dalla cronaca negativa, e a promuovere un modello di sviluppo più equo e sostenibile.
La votazione, aperta fino al 23 novembre, rappresenta un momento di partecipazione democratica, un’opportunità per dare voce a chi lavora silenziosamente per un futuro migliore.








