Il Piano Mattei, iniziativa volta a rafforzare i legami tra l’Italia e il continente africano attraverso investimenti strategici e partnership durature, riceve un impulso significativo grazie a un accordo inedito tra il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e la Fondazione Compagnia di San Paolo.
Il protocollo d’intesa, siglato a Torino, non si configura come una semplice formalizzazione di intenti, ma come un vero e proprio motore di cambiamento, volto a tradurre le ambizioni del Piano in azioni tangibili e a catalizzare un ecosistema di innovazione, formazione e cooperazione internazionale.
L’accordo trascende la mera collaborazione istituzionale, configurandosi come una “joint venture” strategica che unisce il know-how del Ministero con le capacità di investimento e la profonda esperienza della Fondazione Compagnia di San Paolo nel campo della filantropia e dello sviluppo internazionale, con particolare focus sull’Africa.
La Fondazione, con la sua lunga storia di impegno sociale ed economico, apporterà la sua expertise nella progettazione e implementazione di iniziative concrete, garantendo un approccio pragmatico e orientato ai risultati.
Il protocollo si articola attorno a tre pilastri fondamentali: l’ottimizzazione dell’accesso ai finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione, il potenziamento della Terza Missione delle università italiane – che include il trasferimento tecnologico, l’impatto sociale e l’impegno civico – e lo sviluppo di infrastrutture strategiche per la formazione e la ricerca avanzata.
Questo approccio integrato mira a creare un circolo virtuoso in cui la ricerca di base si traduce in soluzioni concrete per le sfide sociali ed economiche, generando un impatto positivo duraturo.
Un elemento cruciale dell’accordo è la volontà di estendere a livello nazionale le iniziative di cooperazione già in atto tra la Compagnia di San Paolo e i paesi africani.
Si tratta di un’azione di “scalabilità” che mira a replicare modelli di successo, adattandoli alle specificità del contesto italiano e africano.
Il MUR, in collaborazione con la Fondazione, condurrà inoltre sperimentazioni congiunte, vere e proprie “sandbox” innovative, che potranno essere valutate e, se positive, ampliate a livello nazionale o europeo.
La visione che sottende il protocollo è quella di una cooperazione internazionale non basata su logiche di aiuto o dipendenza, ma fondata sulla condivisione di conoscenze, sulla sostenibilità ambientale e sociale e sull’innovazione tecnologica.
L’obiettivo finale è costruire ponti tra culture e saperi diversi, promuovendo uno sviluppo inclusivo e duraturo che benefici sia l’Italia che il continente africano.
Questo approccio riconosce il ruolo cruciale dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione come motori di crescita economica e progresso sociale, e pone l’accento sulla necessità di investire in capitale umano e in infrastrutture digitali per affrontare le sfide del futuro.
L’accordo si configura quindi come un investimento strategico per il futuro, volto a rafforzare la posizione dell’Italia come leader nell’innovazione e nella cooperazione internazionale.