Ruchè di Castagnole: la resilienza di un vino salvato dalla passione.

Il Ruchè di Castagnole Monferrato rappresenta una rara eccezione nel panorama vitivinicolo italiano, un tesoro autoctono dell’Astigiano che ha rischiato l’oblio, miracolosamente salvato dall’impegno pastorale di don Giacomo Cauda negli anni ’60.

La sua storia è un esempio di resilienza e di come la passione di un singolo individuo possa contribuire alla preservazione di un patrimonio culturale e agricolo.

La Vigna del Parroco, oggi simbolo di eccellenza, custodisce le piante più antiche di questo vitigno, testimoni di una tradizione secolare e coronata, nel 2010, dal riconoscimento Docg, un sigillo di qualità che ne affianca la precedente denominazione Doc, all’interno delle denominazioni gestite dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.
La produzione, storicamente limitata, ha trovato nella figura di Luca Ferraris un interprete dinamico e lungimirante.

Abbandonando la vita accademica torinese, Ferraris ha scelto di riscoprire le radici familiari, investendo in quei pochi ettari rimasti, un’eredità fragile e preziosa.

La sua visione non si è limitata alla mera produzione, ma si è orientata verso la valorizzazione di un vino complesso, caratterizzato da un profilo aromatico unico, che evoca sentori di rosa, ciliegia selvatica, viola e una piacevole nota speziata.
L’impegno di Ferraris ha portato a una significativa espansione, da un’iniziale produzione di poche migliaia di bottiglie a un volume di 300.000 unità annuali, sostenuto da un fatturato che si attesta intorno a 1,6 milioni di euro.

Questo successo è stato alimentato da una strategia di internazionalizzazione audace, che ha coinvolto mercati chiave come gli Stati Uniti, grazie alla collaborazione con figure influenti come Randall Grahm, pioniere nel mondo del vino naturale.

La Ferraris Agricola, oggi, è un punto di riferimento per il territorio, con dodici dipendenti a tempo indeterminato e una cantina storica trasformata in museo, simbolo di un legame indissolubile con il passato.

L’azienda ha ottenuto la certificazione Qualitas, attestazione di un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, valori che permeano l’intera filiera produttiva.
Nonostante una crescente popolarità, con una presenza significativa nei wine bar internazionali, Ferraris rimane attento alle sfide del mercato.
Oltre alle preoccupazioni legate alle fluttuazioni valutarie, in particolare all’impatto dell’inflazione del dollaro, l’azienda affronta problematiche complesse, come le politiche di controllo dell’alcol in Nord Europa che possono portare alla distruzione di prodotto e la frammentazione del settore agricolo, con una media di proprietà molto più piccola rispetto ad altre regioni vinicole come la Francia, dove la dimensione media è quasi cinque volte superiore.

Questa frammentazione rappresenta una sfida strutturale per la crescita e l’innovazione nel mondo del Ruchè di Castagnole Monferrato.

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