venerdì 17 Ottobre 2025
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Salvini: Rivedere la transizione energetica, spazio ai biocarburanti

Nel panorama trasformativo del 2025, perseverare in una transizione energetica esclusivamente orientata all’elettrico rischia di configurarsi come una strategia miope, con implicazioni economiche e sociali di portata significativa.
È imperativo, pertanto, intraprendere un percorso di ripensamento collettivo, sollecitando una collaborazione attiva per una revisione delle attuali direttive.

Questo è il fulcro del messaggio lanciato dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante l’assemblea dell’Unione Industriali di Torino.
L’ostinazione di un modello basato unicamente sulla motorizzazione elettrica ignora le complessità del tessuto industriale italiano, e in particolare piemontese.

Le evidenze di una performance insufficiente del Green Deal, con effetti negativi sull’economia nazionale e regionale, sono inequivocabili.
Lungi dall’essere un motore di progresso, l’attuale approccio rischia di amplificare divari e compromettere la competitività.

Un elemento cruciale di questa discussione è il riconoscimento dei biocarburanti come alternativa sostenibile e tecnologicamente neutra.

La resistenza della Commissione Europea nel validare questa possibilità appare anacronistica e limitante.
La neutralità tecnologica non può essere definita in termini rigidi e predefiniti, ma deve tenere conto della diversità delle risorse disponibili e delle specifiche esigenze dei diversi territori.

I biocarburanti, se prodotti in modo responsabile e sostenibile, rappresentano una risorsa preziosa per ridurre le emissioni di gas serra, promuovere l’innovazione e creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto nelle aree rurali.

La transizione energetica non può essere imposta dall’alto, con imposizioni rigide e miopi.
Richiede un approccio olistico, basato sulla ricerca, lo sviluppo di tecnologie innovative e la condivisione di conoscenze.
Bisogna incentivare la diversificazione delle fonti energetiche, promuovere la ricerca di soluzioni innovative e sostenibili e garantire un giusto equilibrio tra le esigenze economiche, ambientali e sociali.

L’obiettivo non è negare il ruolo dell’elettrico, ma integrarlo in un sistema energetico più ampio e flessibile, capace di rispondere alle sfide del futuro.
Un futuro in cui la mobilità sostenibile non sia solo un imperativo ambientale, ma anche un motore di crescita economica e di sviluppo sociale.
Un futuro che richieda una visione più ampia, una maggiore flessibilità e una collaborazione più intensa tra tutti gli attori coinvolti.

La sfida è complessa, ma non insormontabile, a patto di abbandonare le rigidità ideologiche e abbracciare un approccio pragmatico e orientato al bene comune.

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