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martedì 11 Novembre 2025

Violenza a Ciriè: Emergenza Sicurezza per i Medici e Appello all’ASL

La Sicurezza dei Professionisti Sanitari a Ciriè: Un’Emergenza Sistemica e la Risposta dell’ASL TO4L’episodio di violenza verificatosi al pronto soccorso di Ciriè, e culminato con l’aggressione fisica a due medici, rappresenta una grave frattura nella percezione del ruolo e della dignità del personale sanitario, esacerbando una crisi più ampia che affligge il sistema di cura italiano.
L’atto, denunciato dai sindacati e prontamente condannato dall’ASL TO4, non è un evento isolato, ma il sintomo di un disagio sociale che si manifesta con sempre maggiore frequenza all’interno delle strutture sanitarie.
L’aggressione, che ha causato lesioni al Direttore della struttura e a un altro medico con frattura nasale, ha portato all’arresto dell’aggressore e ha innescato una risposta decisa da parte dell’Azienda Sanitaria Locale TO4.

La condanna, espressa dal Direttore Generale Luigi Vercellino, sottolinea la totale solidarietà verso i professionisti coinvolti e l’impegno ad agire su ogni fronte, anche giudiziario, per assicurare giustizia e deterrenza.
Tuttavia, le misure di sicurezza finora attuate, che includono la presenza di vigilanza al triage, intensificati controlli delle forze dell’ordine e videosorveglianza, si rivelano insufficienti a eliminare il rischio di nuovi episodi.

L’ASL TO4 ha pertanto avviato una procedura di gara d’appalto per introdurre guardie armate in tutti i pronto soccorso aziendali, con l’obiettivo di completare l’implementazione entro la fine dell’anno.

Questa decisione, pur segnando un passo significativo, solleva interrogativi sulle cause profonde del fenomeno e sull’effettiva sostenibilità di una risposta puramente repressiva.
La realtà è che la sicurezza del personale sanitario non può essere garantita unicamente attraverso misure di vigilanza rafforzata.
È necessario un cambio di paradigma culturale che riaffermi il valore del lavoro medico e infermieristico, e che contrasti la crescente perdita di rispetto verso le istituzioni sanitarie.
L’ASL TO4, pur riconoscendo i limiti delle misure preventive, lancia un appello a un impegno condiviso che coinvolga non solo le istituzioni e le forze dell’ordine, ma anche la comunità locale e i media.

È fondamentale promuovere una cultura della tolleranza zero verso la violenza in corsia, sensibilizzando l’opinione pubblica e incentivando un dialogo costruttivo tra pazienti e professionisti sanitari.
L’obiettivo non è solo quello di proteggere chi cura, ma anche di ripristinare un clima di fiducia e rispetto reciproco, elementi imprescindibili per il corretto funzionamento del sistema sanitario e per la tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini.

La vicenda di Ciriè, dunque, deve rappresentare un campanello d’allarme, spingendo a una riflessione più ampia e a un’azione concertata per affrontare le radici profonde di una crisi che rischia di compromettere la stessa essenza della cura.

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