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giovedì 13 Novembre 2025

Telecontact, sciopero il 17 novembre: “La Regione intervenga”

Preoccupazione per 1.591 lavoratori coinvolti nel passaggio a Dna. In Piemonte a rischio 89 dipendenti della sede di Ivrea.

La tensione sale attorno alla vicenda Telecontact, la società del gruppo Tim al centro di un’operazione di cessione del ramo d’azienda che coinvolge 1.591 dipendenti in tutta Italia, di cui 89 impiegati a Ivrea.
Dopo settimane di confronto senza esiti, i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno proclamato uno sciopero nazionale per il 17 novembre, cui seguirà l’astensione dal lavoro di due ore a fine turno fino al 16 dicembre. Previste manifestazioni e presidi davanti alle sedi aziendali coinvolte.

La protesta contro il trasferimento nella nuova società Dna

Il cuore della contestazione riguarda l’operazione che prevede l’uscita dei lavoratori Telecontact dal perimetro Tim per il loro trasferimento nella nuova società Dna, una realtà ancora tutta da definire sul piano industriale.
Secondo i sindacati, l’operazione rappresenterebbe l’ennesima esternalizzazione priva di garanzie sul futuro occupazionale e sul mantenimento delle attuali tutele.

Il caso arriva in Regione: “Non potete restare spettatori”

La vicenda è approdata in Consiglio regionale grazie a un’interrogazione dei consiglieri Pd Alberto Avetta e Gianna Pentenero, che chiedono alla Giunta di aprire immediatamente un tavolo di confronto.

«La cessione del ramo d’azienda Telecontact – spiegano Avetta e Pentenero – è una scelta che frammenta ulteriormente il gruppo senza offrire una prospettiva industriale chiara. Così si rischia di indebolire la tenuta occupazionale in Piemonte».
I due consiglieri chiedono alla Regione di farsi parte attiva per garantire continuità produttiva e tutela dei lavoratori:
«Parliamo di dipendenti che, da oltre vent’anni, assicurano servizi di customer care a Tim e che ora rischiano di perdere tutele contrattuali consolidate».

Appello alla Giunta: “Serve un ruolo di garanzia”

I consiglieri dem sollecitano l’intervento dell’esecutivo regionale:
«La Regione Piemonte ha competenze sulla tutela e sicurezza del lavoro. Non può limitarsi ad assistere. Deve assumere un ruolo di mediazione e garanzia in questa fase critica».

La mobilitazione del 17 novembre sarà il primo banco di prova di una vertenza destinata a incidere sul tessuto occupazionale piemontese, in particolare in un territorio come quello eporediese già segnato da fragilità industriali.

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