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domenica 2 Novembre 2025

Piemonte chiede la liberazione di Trentini, umanitario in Venezuela

Il Consiglio regionale del Piemonte ha espresso un solido e unanime sostegno ad Alberto Trentini, operatore umanitario piemontese detenuto in Venezuela da sette mesi, attraverso l’approvazione di due ordini del giorno che sollecitano un’azione decisa a livello nazionale e internazionale.
L’iniziativa, promossa con forza dal Presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, e dalla consigliera Nadia Conticelli, testimonia un impegno concreto della Regione verso la tutela dei diritti umani e la protezione dei cittadini italiani all’estero.
L’approvazione non si limita a una mera condanna della situazione, ma impegna formalmente il Presidente della Regione e la Giunta a interpellare attivamente il Governo, sollecitando interventi mirati in ogni foro istituzionale e piattaforma internazionale.

L’obiettivo primario è ottenere il rilascio non solo di Alberto Trentini, ma anche di tutti gli altri connazionali attualmente detenuti in Venezuela, le cui condizioni e le motivazioni della loro detenzione rimangono avvolte nell’ombra.

Questo impegno si inserisce in un contesto più ampio, evidenziato dalla stessa assemblea regionale, che ha istituito un Comitato per i diritti umani e civili, segnale di una sensibilità regionale accesa e costante nella difesa della libertà, della giustizia e della dignità umana, valori cardine del sistema democratico.
La decisione del Consiglio regionale riflette una crescente preoccupazione per la delicata situazione dei diritti umani in Venezuela, un paese scosso da profonde crisi politiche ed economiche che hanno impattato negativamente sulla vita di molti cittadini.
Il caso di Trentini, operatore umanitario noto per il suo impegno a favore delle popolazioni più vulnerabili, rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato.
L’impegno del Consiglio va oltre la richiesta di liberazione immediata, ponendo l’accento sulla necessità di garantire a Trentini, e a tutti gli altri detenuti, il pieno rispetto dei diritti processuali e delle garanzie fondamentali previste dalla legge, inclusi il diritto alla difesa, a un equo processo e a condizioni di detenzione umane.

L’ordine del giorno promosso dalla consigliera Conticelli rafforza ulteriormente l’impegno regionale, spingendo la Giunta ad attivarsi direttamente con il Presidente del Consiglio e il Ministero degli Esteri, al fine di orchestrare e supportare iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare l’intervento del Governo italiano.
Un elemento cruciale è l’appello diretto alla madre di Trentini, Armanda Colusso, il cui desiderio di vedere il figlio tornare a casa sottolinea l’urgenza della situazione e la necessità di una risposta concreta e tempestiva.

La sua richiesta, un grido di speranza e di disperazione, risuona come un monito per la comunità internazionale e un invito a tutti, istituzioni comprese, a unirsi in una voce forte e univoca: “Fate presto a liberare Alberto e farlo tornare a casa”.

La Regione Piemonte si fa portavoce di questo sentimento, impegnandosi a mantenere alta l’attenzione sul caso e a perseguire attivamente ogni possibile via per la liberazione di Alberto Trentini e degli altri connazionali detenuti in Venezuela.

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