22 ottobre 2024 – 10:33
Il 65enne Giuseppe Lacarpia, originario di Gravina in Puglia (Bari), si è tolto la vita nel carcere di Bari dopo essere stato arrestato il 6 ottobre con l’accusa di aver ucciso la moglie 60enne Maria Arcangela Turturo. Il corpo dell’uomo è stato trovato senza vita dagli agenti penitenziari intorno alle 3 di notte. I tragici eventi risalgono alla notte tra il 5 e il 6 ottobre scorso, quando Lacarpia, rientrando da una festa in famiglia con la moglie, avrebbe appiccato fuoco all’auto con lei ancora all’interno e successivamente l’avrebbe uccisa brutalmente a mani nude mentre tentava di fuggire.Testimoni hanno raccontato di aver visto Lacarpia bloccare la donna a terra con violenza, premendole sul torace con un ginocchio mentre l’auto ardeva pochi metri distante. Nonostante i soccorsi tempestivi, Maria Arcangela Turturo è purtroppo deceduta all’ospedale di Altamura. Durante l’interrogatorio, Lacarpia ha cercato di giustificarsi affermando che stava cercando di rianimarla e non di ucciderla, ma le prove e i testimoni hanno confermato la sua colpevolezza.L’uomo è stato accusato di omicidio volontario con le circostanze aggravanti del legame parentale, della premeditazione e della crudeltà dimostrata nei confronti della vittima. Questo triste episodio ha scosso profondamente la comunità locale e ha portato alla luce una storia di violenza domestica che ha avuto un epilogo drammatico. La giustizia dovrà fare il suo corso per rendere giustizia alla memoria di Maria Arcangela Turturo e per punire il responsabile di questo atroce crimine.