Tragedia a Casteldaccia: mistero e interrogativi sulla morte dei cinque operai.

La tragedia che ha colpito i cinque operai a Casteldaccia durante la manutenzione della rete fognaria ha lasciato interrogativi irrisolti e un velo di mistero sull’accaduto. Il contratto stipulato con Amap, che aveva affidato i lavori alla Quadrifoglio group, prevedeva chiaramente che l’aspirazione dei liquami dovesse avvenire dalla superficie senza la necessità per il personale di scendere sotto terra. Eppure, le vittime non indossavano mascherine neeacute; avevano con seeacute; apparecchiature di sicurezza contro il gas letale presente nell’ambiente sotterraneo.Il motivo per cui i cinque operai hanno deciso di scendere nella stazione di sollevamento rimane oscuro, così come ciò che è accaduto una volta lì dentro. L’ipotesi di una rottura del tubo è stata esclusa dai vigili del fuoco, ma si ipotizza che gli operai abbiano violato le procedure aprendo una paratia che avrebbe dovuto rimanere chiusa. Un gesto imprudente che ha causato la tragedia in un ambiente teoricamente ermeticamente sigillato.Nel frattempo, Antonio Di Salvo, titolare della Quadrifoglio Srl e socio delle vittime, sta tornando in Sicilia dagli Stati Uniti dove si trovava per un evento familiare. La notizia della perdita dei suoi dipendenti lo ha colpito duramente e ora si prepara ad affrontare le conseguenze di questa sciagura sul piano umano e professionale. La comunità locale è sgomenta davanti a questa perdita irreparabile e chiede risposte concrete su quanto accaduto in quella tragica giornata a Casteldaccia.