14 marzo 2025 – 10:20
Il tragico evento avvenuto a Donnas, in Valle d’Aosta, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e il mondo del lavoro. La morte di un operaio per asfissia da annegamento nelle acque della Dora Baltea, mentre svolgeva attività di manutenzione del verde lungo il canale che alimenta la centrale idroelettrica Dora 2 a Quassolo, ha portato alla luce gravi responsabilità. La proprietà dell’impianto è attribuita alla società Edison, la quale si trova ora al centro di un processo giudiziario.La decisione della Corte d’Appello di rinviare a giudizio Marco Stangalino, datore di lavoro delegato di Edison, Roberto Barbieri dirigente della divisione Idroelettrica, Stefano Missinato preposto dell’azienda e altri responsabili per la sicurezza degli impianti idrici rappresenta un passo fondamentale verso la ricerca della verità e della giustizia. Inizialmente era stata emessa un’assoluzione per mancanza di prove concrete, ma il ricorso presentato dal pubblico ministero ha portato alla riapertura del caso.Il difensore legale di Edison si è detto fiducioso nell’esito assolutorio del processo, tuttavia l’apertura di un nuovo procedimento contro i dirigenti dell’azienda evidenzia la complessità della vicenda e la necessità di accertare eventuali negligenze o responsabilità nell’accaduto. Il prossimo processo che coinvolgerà anche titolari delle aziende esterne coinvolte nella manutenzione del verde si terrà ad Ivrea il 28 maggio.È fondamentale che episodi come questo non vengano dimenticati e che venga fatta chiarezza sulle dinamiche che hanno portato alla morte dell’operaio. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta per tutte le aziende e solo attraverso una rigorosa applicazione delle normative e dei protocolli sarà possibile evitare tragedie simili in futuro.