10 giugno 2024 – 09:40
Nella tranquillità delle acque di Posillipo, un tragico incidente ha sconvolto una domenica di sole. Una barca lanciata a tutta velocità ha colpito in pieno una canoa, facendo volare i due passeggeri in acqua. La giovane Cristina Frazzica, proveniente dalla Lombardia e giunta da poco a Napoli, è stata catapultata nel mare calmo e ferita dall’elica dell’imbarcazione pirata. Il compagno di avventura, un penalista del 1991 originario di San Giovanni a Teduccio, è stato fortunatamente soccorso da un’altra imbarcazione guidata da un collega napoletano.La fuga del responsabile dell’incidente ha scatenato l’indignazione e la ricerca della verità da parte della Procura di Napoli, che ha lanciato un appello per raccogliere qualsiasi informazione utile alle indagini. Dopo aver tratto in salvo l’unico superstite, le autorità hanno recuperato il corpo senza vita della povera donna.L’intervento immediato del pm Alessandro Milita ha dato il via a controlli serrati sulle banchine e le aree di attracco alla ricerca di imbarcazioni danneggiate o con segni evidenti di recenti collisioni. La canoa è stata investita brutalmente su un fianco dalla barca pirata che è comparsa all’improvviso, impedendo qualsiasi tentativo di salvataggio.Il sopravvissuto ha raccontato con sgomento quanto accaduto: “Non abbiamo visto da dove arrivasse, siamo stati colpiti improvvisamente sul fianco, il kayak è stato proiettato via e io insieme alla mia amica siamo stati gettati in acqua. Chi ci ha investito è fuggito vigliaccamente”. Un gesto vile che ha causato la morte di una giovane donna e l’inizio di una lunga ricerca per far luce sull’accaduto.L’omissione di soccorso si è trasformata in una tragedia irrimediabile, lasciando interrogativi e dolore nella comunità locale. La speranza ora è che la giustizia possa fare piena luce su questo oscuro episodio marittimo e portare pace alle vittime coinvolte.
