16 maggio 2024 – 14:40
Il tenente colonnello Giovanni Devillanova, ufficiale dell’Esercito italiano con una brillante carriera alle spalle, ha tragicamente deciso di porre fine alla propria vita a Putignano, in provincia di Bari. Questo gesto estremo ha scosso profondamente il Sindacato Unico dei Militari Sum e l’intera comunità militare. Devillanova, laureato in ingegneria civile trasporti e abilitato alla professione, era un professionista stimato e rispettato per la sua competenza e dedizione al servizio. Il suo trasferimento forzato a Roma aveva creato tensioni e disagi che lo avevano portato a un culmine tragico.Le circostanze che hanno condotto Devillanova a compiere questo gesto disperato sono molteplici: dalla mancanza di adeguati supporti psicologici all’interno delle Forze armate alla negazione dei benefici previsti dalla Legge 104. La sua situazione si era ulteriormente complicata con il relegamento in una piccola stanza del Reggimento Genio, privandolo della dignità e del sostegno necessario in momenti di difficoltà.La morte di Devillanova rappresenta purtroppo l’ennesima tragedia tra le forze armate italiane nel corso del 2024, evidenziando la gravità del problema legato al benessere psicologico dei militari. Il recente aumento dei suicidi tra le forze dell’ordine, come evidenziato dall’Osservatorio curato da Cleto Iafrate, richiede un urgente intervento per indagare sulle cause profonde di questo malessere diffuso.Il Sindacato Unico dei Militari Sum ha espresso il proprio cordoglio ai familiari di Devillanova e ha sottolineato l’importanza di investire risorse nella prevenzione e nell’assistenza psicologica per i militari in difficoltà. È fondamentale creare un ambiente lavorativo sano e supportivo all’interno delle Forze armate, dove il benessere mentale dei soldati sia considerato una priorità assoluta.La morte prematura del tenente colonnello Giovanni Devillanova rimane un monito doloroso sull’importanza di affrontare con serietà e sensibilità le sfide legate alla salute mentale all’interno delle istituzioni militari. Che il suo sacrificio non sia stato vano e che possa portare a una maggiore consapevolezza e azione concrete per prevenire simili tragedie in futuro.
