La tragica morte di Francesca Deidda, la donna di 42 anni scomparsa da San Sperate e ritrovata senza vita il 18 luglio in un borsone tra Sinnai e San Vito, ha sconvolto profondamente la comunità. Le indagini hanno rivelato che è stata colpita ripetutamente alla testa con almeno otto martellate, mentre segni di difesa sul suo corpo indicano il tentativo disperato di opporsi all’aggressione. Il marito, Igor Sollai, si è autoaccusato dell’omicidio e attualmente si trova detenuto ad Uta con l’accusa di omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.La consulenza condotta dall’anatomopatologa Giulia Caccia su richiesta della Procura ha confermato la crudele dinamica del delitto, evidenziando il numero dei colpi mortali inflitti a Francesca e le lesioni da difesa presenti sul suo corpo. È emerso che il cadavere è stato abbandonato nelle campagne poco dopo l’omicidio, una circostanza confermata anche dalle analisi entomologiche e dal rinvenimento di tracce ambientali vicino al luogo del ritrovamento.Le conclusioni della consulenza saranno fondamentali per il prosieguo delle indagini e verranno integrate dalla relazione del medico legale Roberto Demontis. Gli avvocati della difesa stanno già esaminando attentamente i dettagli emersi dalle perizie, mentre il fratello di Francesca, Andrea Deidda, cerca giustizia per la perdita della sorella. La brutalità dell’omicidio e la lotta disperata della vittima lasciano sgomenti i familiari e la comunità locale, chiamando a riflettere sulla violenza domestica e sulle tragedie che possono celarsi dietro le apparenze apparentemente tranquille di una piccola città come San Sperate.
Tragedia a San Sperate: donna uccisa brutalmente, marito arrestato. Consulenza conferma dinamica del delitto. Famiglia in lutto e comunità sconvolta.
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