09 luglio 2024 – 11:45
Nel cuore della tragedia che ha colpito la Alessio Tubi di La Loggia, si è consumato un dramma che ha segnato per sempre la vita del 41enne Mostapha El Miski. Operaio interinale, la sua esistenza è stata spezzata in un istante fatale, travolto da due tonnellate di tubi metallici mentre manovrava un carroponte telecomandato. Il destino crudele ha voluto che quel fatidico 7 novembre 2022 fosse l’ultimo giorno di lavoro per Mostapha, lasciando dietro di sé una famiglia distrutta dal dolore e dalla perdita improvvisa. Oggi, otto figure chiave legate alla sicurezza sul lavoro sono chiamate a rispondere davanti alla giustizia, accusate di omicidio colposo per non aver garantito le condizioni necessarie per evitare l’incidente mortale. Tra di loro spiccano illex direttore generale della società, l’ingegnere responsabile delle verifiche sugli impianti e un tecnico specializzato nel montaggio e nella manutenzione. L’ombra della negligenza si allunga su quegli uomini che dovevano vigilare sulla sicurezza dei lavoratori, ma che invece hanno assistito impotenti al tragico epilogo.La vicenda si è trasformata in un intricato processo giudiziario, con le parti civili rappresentate dalla moglie, dai figli e dai fratelli della vittima in cerca di giustizia e di risarcimento per il dolore inflitto loro. Ma la strada verso la verità è ancora lunga e tortuosa: i dettagli dell’incidente devono essere chiariti in modo inequivocabile per fare luce sulle responsabilità effettive.Mentre la compagnia assicurativa ha versato solo una minima somma a titolo provvisorio, in attesa dell’esito del processo, resta aperta la questione se l’errore umano abbia contribuito alla tragedia o se vi siano state negligenze strutturali che hanno reso inevitabile il fatalità. Nel frattempo, il ricordo di Mostapha El Miski vive nei cuori di coloro che lo hanno amato e conosciuto, mentre le autorità competenti cercano risposte e soluzioni per evitare che simili eventi possano ripetersi in futuro.
