26 settembre 2024 – 09:45
La tragedia di Caluso ha lasciato un segno indelebile nei cuori dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti, con angoscia, rabbia e lacrime che sono stati gli stati d’animo dominanti. Il disastro ferroviario avvenuto al passaggio a livello di Ar di Caluso ha sconvolto la vita di molte persone quella sera del 23 maggio 2018, quando un carico eccezionale fermo sui binari ha causato il deragliamento del treno diretto a Ivrea. Le testimonianze dei familiari delle vittime sono state toccanti e commoventi, come quella di Maria Antonietta Madau, la sorella del macchinista deceduto Roberto. Ha descritto il profondo legame che la legava al fratello, definendolo più di un semplice parente ma un vero dono nella sua vita. La presenza in aula per testimoniare è stata difficile e dolorosa per molti, con emozioni ancora fresche e ferite mai rimarginate.Nel corso del processo, si è assistito anche al patteggiamento da parte del rappresentante legale della ditta proprietaria del camion coinvolto nell’incidente, Dangis Dregva, che ha accettato una condanna a tre anni. Questo evento ha portato ulteriore dolore e frustrazione alle famiglie coinvolte, che cercano giustizia per i propri cari persi in modo così tragico.Non tutti i testimoni hanno potuto presentarsi in aula oggi a causa delle precarie condizioni di salute, evidenziando quanto il trauma subito abbia avuto ripercussioni profonde sulla vita di coloro coinvolti nella tragedia. La lotta per la verità e la giustizia continua per le vittime e i loro cari, mentre il ricordo di quel terribile giorno resta vivo nella memoria collettiva della comunità locale.
