Tragedia in montagna: solidarietà e soccorso tra amici

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Una tragica vicenda ha colpito un gruppo di sei amici che si trovavano a trascorrere una giornata in montagna lungo il Vallon del Froppa. Mentre stavano scendendo lungo il sentiero, un masso si è staccato dalla parete soprastante, investendo una donna di 34 anni proveniente da Genova. I suoi compagni, visibilmente scioccati dall’accaduto, hanno prontamente lanciato l’allarme e chiesto l’intervento del Soccorso alpino di Pieve di Cadore e del Centro Cadore.Le operazioni di soccorso sono state complesse e tempestive: un elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato immediatamente inviato sul posto per prendere in carico la situazione. Dopo lo sbarco del tecnico di elisoccorso, sono stati trasportati sul luogo altri soccorritori per supportare le delicate operazioni di recupero della salma della donna deceduta.Il gruppo era composto da tre uomini e tre donne provenienti da diverse città italiane, partiti dalla base al Rifugio Baion con l’obiettivo di raggiungere il Rifugio Chiggiato. Durante l’escursione, dopo aver attraversato luoghi suggestivi come Forcella Baion e Forcella Marmarole, si sono trovati nel Vallon del Froppa quando è avvenuto il tragico incidente.La solidarietà tra gli amici è stata evidente fin dai primi momenti: uno dei componenti del gruppo ha subito dato l’allarme e aiutato nell’organizzazione delle operazioni di soccorso. Nonostante le difficoltà legate alla scarsa visibilità dovuta alle condizioni meteorologiche avverse, i soccorritori hanno lavorato con professionalità per recuperare la salma della vittima e garantire assistenza agli altri membri del gruppo.L’intervento coordinato delle squadre di soccorso ha permesso il trasporto della donna ferita in ospedale a Pieve di Cadore, dove era già presente un team medico pronto ad accoglierla. Nel frattempo, i restanti amici sono stati accompagnati al rifugio da una squadra del Centro Cadore per garantire loro assistenza e supporto emotivo in un momento così drammatico.Questa tragedia rimarrà impressa nella memoria dei sopravvissuti come un doloroso monito sull’importanza della prudenza e della sicurezza durante le escursioni in montagna. La solidarietà dimostrata dal gruppo in un momento così critico rappresenta un esempio tangibile dell’importanza dell’amicizia e dell’aiuto reciproco nelle situazioni più difficili.

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