Nel Mediterraneo centrale, la tragedia delle migrazioni continua a mietere vittime e a lasciare famiglie distrutte. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha reso noto che finora sono 167 i corpi senza vita recuperati e ben 324 persone risultano ancora disperse, un dramma umanitario che non accenna a placarsi. Le acque del Mediterraneo si tingono di dolore e disperazione, mentre l’OIM documenta con rigore questa terribile realtà.Ma non è solo il numero dei morti a destare preoccupazione: dal primo dell’anno ad oggi, ben 4.942 migranti sono stati intercettati in mare e riportati in Libia, una terra che spesso rappresenta solo una tappa verso un destino incerto. Di questi migranti, più di quattromila sono uomini, seguiti da 339 donne e 161 minori, bambini costretti a vivere un’esperienza traumatica ancor prima di aver compreso appieno il significato della parola “viaggio”.Il rapporto settimanale della OIM rivela dati sconvolgenti: nessuna operazione di salvataggio è stata effettuata nel periodo dal 14 al 20 aprile, mentre sulle coste della Tripolitania sono stati rinvenuti cinque corpi senza vita, simboli muti di storie interrotte prematuramente. La tragedia umana che si consuma nel Mediterraneo centrale richiede risposte concrete e immediate da parte della comunità internazionale, affincheeacute; ogni vita possa essere preservata e ogni sogno non si trasformi in un incubo senza fine.
Tragedia nel Mediterraneo: 167 morti e 324 dispersi, la drammatica realtà delle migrazioni.
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