Tragedia nel Mediterraneo: undici corpi di migranti recuperati al largo della Libia

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Undici corpi di migranti sono stati individuati al largo della Libia dall’aereo Seabird di Seawatch e sono stati successivamente recuperati dalla nave Geo Barents di Medici senza frontiere, la quale si trovava in zona dopo aver prestato soccorso a due imbarcazioni. La Geo Barents è stata indirizzata verso il porto di Genova, distante oltre 600 miglia nautiche dal luogo dell’intervento, trasportando a bordo 165 persone e gli undici cadaveri.Secondo quanto comunicato da Seawatch sui social media, “oggi il nostro aereo Seabird ha individuato undici corpi senza vita al largo della Libia, senza che sia possibile determinare se siano tutti riconducibili allo stesso naufragio misterioso. Questa è la triste realtà del Mediterraneo, anche quando nessuno sta guardando”.L’organizzazione ha poi raccontato di aver tentato invano di contattare una motovedetta libica tramite radio in inglese e arabo affincheeacute; procedesse al recupero dei corpi. Tuttavia, non hanno ricevuto alcuna risposta, dimostrando come queste vite non abbiano valore neanche dopo la morte agli occhi dell’Unione Europea.La situazione è stata risolta grazie all’intervento della nave Geo Barents. Juan Matias Gil, capomissione di Medici senza frontiere, ha spiegato che la nave era intervenuta durante la notte per soccorrere una barca in vetroresina con 37 persone a bordo e un gommone con altre 109 persone. Nonostante fosse stato assegnato il porto di Civitavecchia, sono stati improvvisamente diretti verso Genova, a più di 600 miglia nautiche dal luogo del salvataggio.La Guardia Costiera italiana ha concesso il permesso alla Geo Barents di recuperare i corpi avvistati dall’aereo della Sea Watch nelle vicinanze della loro posizione. Dopo quattro ore per raggiungere il punto indicato e altre quattro o cinque ore per recuperare le salme, è stato possibile completare l’operazione.Nel frattempo, il team di Medici senza frontiere ha individuato un’imbarcazione con 20 persone a bordo dal ponte della nave, riuscendo a salvarle in sicurezza. Per l’organizzazione umanitaria si tratta ancora una volta delle conseguenze delle politiche europee sulla migrazione e dell’assenza di assistenza alle persone che attraversano il Mediterraneo.Msf sottolinea l’importanza vitale per l’Europa di garantire percorsi sicuri e legali ai migranti disperati che cercano salvezza attraversando mari pericolosi. È necessario porre fine a questa catastrofe umanitaria ed evitare ulteriori tragedie nel tentativo disperato delle persone di trovare rifugio e speranza attraversando le acque del Mediterraneo.

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