20 marzo 2025 – 08:15
Il caso di Anna Giuliano, la giovane donna di 28 anni deceduta a seguito di complicanze postoperatorie dopo un intervento bariatrico presso la clinica Humanitas di Milano, continua a suscitare polemiche e interrogativi. Dopo il rigetto della richiesta di archiviazione per il medico chirurgo responsabile dell’operazione, il gip di Milano ha emesso un’ordinanza di imputazione coatta per omicidio colposo nei confronti del professionista. Tuttavia, l’altro collega coinvolto nel caso è stato scagionato e l’archiviazione è stata disposta per lui.La famiglia di Anna non ha accettato passivamente le decisioni delle autorità giudiziarie e ha continuato a chiedere giustizia per la giovane donna scomparsa in circostanze tragiche. Dalle prime indagini emerge che Anna aveva lasciato la sala operatoria senza problemi apparenti, ma già pochi giorni dopo l’intervento aveva cominciato a manifestare sintomi preoccupanti, tra cui una febbre persistente e alterazioni cutanee.Nonostante i segnali d’allarme, sembra che le cure ricevute non siano state adeguate o tempestive. Il chirurgo responsabile dell’intervento avrebbe consigliato ad Anna solamente un antipiretico senza approfondire ulteriormente la situazione clinica della paziente. Quando le condizioni della giovane donna si sono aggravate rapidamente, i familiari hanno cercato aiuto presso l’istituto clinico più vicino, ma purtroppo il tragitto fino all’ospedale è stato lungo e complicato.Il dramma si è consumato quando Anna è arrivata in terapia intensiva all’Humanitas e non è più riuscita a riprendersi. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dei suoi cari e ha sollevato dubbi sulla qualità delle cure ricevute durante il suo ricovero. Ora spetta alla magistratura fare piena luce su quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità nell’accaduto al fine di evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro.
