19 aprile 2024 – 11:40
Antonio Pistone, un giovane manutentore di ascensori di soli 31 anni, ha perso la vita tragicamente mentre tentava di salvare una donna bloccata all’interno di un ascensore. Rimasto intrappolato tra la cabina e la porta dell’elevatore, è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per recuperare il suo corpo nel condominio di Aci Sant’Antonio. I medici del 118 hanno potuto solo constatare il decesso una volta sul posto, mentre la donna soccorsa era in stato di choc.La notizia dell’ennesima tragedia sul lavoro nella provincia di Catania ha scosso profondamente la comunità sindacale. La Cgil di Catania si è espressa con amarezza e tristezza per la perdita del giovane Antonio Pistone, sottolineando che nessuna vita dovrebbe mai essere persa a causa della mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro. È necessario un cambio radicale nell’approccio aziendale e nei controlli affincheeacute; gli incidenti mortali siano ridotti a zero.Il segretario territoriale dell’Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, ha denunciato l’inadeguatezza degli uffici ispettivi del lavoro e la mancanza di una cultura della prevenzione nelle aziende. Nonostante le numerose promesse e tavoli tecnici istituiti, i risultati tardano ad arrivare e le morti sul lavoro continuano a mietere vittime in modo allarmante. Musumeci ha evidenziato come spesso gli incidenti avvengano in piccole imprese familiari con scarsa formazione e attenzione alla sicurezza.I dati relativi agli incidenti mortali sul lavoro in Italia sono preoccupanti: ben 119 persone hanno perso la vita nei primi due mesi dell’anno. È urgente promuovere una cultura della sicurezza e della prevenzione, considerando queste tematiche non come un costo ma come un investimento fondamentale per tutelare la vita dei lavoratori. La lotta contro gli infortuni mortali deve diventare una priorità assoluta per evitare che tragedie come quella che ha colpito Antonio Pistone si ripetano in futuro.
