Nel pomeriggio di oggi è stato rinvenuto il corpo della sesta e ultima vittima dell’incidente avvenuto il 9 marzo scorso sulle Alpi svizzere, a circa 600 metri di distanza dal confine con l’Italia. La vittima è una donna di 28 anni proveniente da Friburgo che aveva lanciato l’allarme ai soccorsi. Sul colle della Tete Blanche, a un’altitudine di circa 3.500 metri, sei scialpinisti svizzeri, tutti membri della stessa famiglia, sono stati sorpresi da una tempesta di neve che non ha lasciato loro scampo.I soccorritori sono stati guidati dalla vista di un indumento riemerso dalla fusione della neve. Durante un volo in elicottero effettuato nel contesto delle indagini condotte in collaborazione con l’Ocvs (organizzazione di soccorso) e Air-Glaciers (compagnia aerea), un equipaggio ha individuato degli indumenti sulla superficie del colle della Tete Blanche.Gli specialisti del Gruppo montagna della polizia cantonale del Vallese sono stati inviati sul luogo e sono riusciti ad estrarre il corpo dall’innevamento per procedere all’identificazione. Dopo l’allarme del 9 marzo, le ricerche erano state rallentate per oltre 24 ore a causa della tormenta, mentre gli scialpinisti esausti stavano lentamente perdendo i sensi e venivano colpiti dal gelo. I cinque uomini, di età compresa tra i 21 ei 58 anni, hanno cercato fino all’ultimo momento di scavare un rifugio nella neve ma purtroppo senza successo.”Sono morti congelati in quota, disorientati”, ha raccontato Anjan Truffer, capo dei soccorsi della compagnia aerea Air Zermatt. Il gruppo stava seguendo l’itinerario che collega Zermatt, ai piedi del Cervino svizzero, alla località di Arolla.
Tragedia sulle Alpi svizzere: rinvenuto l’ultimo corpo della famiglia di scialpinisti
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