Reza Pahlavi, erede dell’ultimo Scià iraniano Mohammad Reza Pahlavi, deposto durante la rivoluzione del 1979, ha recentemente lanciato un appello a Israele e ai Paesi arabi proponendosi come guida per una transizione verso un Iran democratico e pacifico, una volta caduto il regime della Repubblica islamica.Il suo messaggio, diffuso attraverso un video di quattro minuti e mezzo con sottotitoli in ebraico, arabo e persiano, è giunto poco dopo le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sul futuro dell’Iran. Netanyahu ha espresso fiducia nel fatto che “l’Iran sarà presto libero molto prima di quanto si possa immaginare” e che “il popolo ebraico e quello persiano potranno finalmente vivere in pace”.Reza Pahlavi attualmente risiede negli Stati Uniti in esilio da quasi cinquant’anni dalla caduta della monarchia. Egli sostiene l’esistenza di una vasta coalizione di patrioti iraniani sia all’interno che all’estero pronti ad agire per il cambiamento. Ha promesso di intervenire su richiesta per supervisionare una transizione pacifica verso la democrazia e per ricondurre l’Iran nella comunità internazionale.Questo non è la prima volta che Reza Pahlavi si propone come figura di riferimento per il futuro dell’Iran dopo il possibile crollo della Repubblica islamica. Tuttavia, egli ha sempre sottolineato che la sua leadership sarebbe legittimata solo da un libero referendum popolare.Le visite dello scorso anno in Israele hanno evidenziato il suo impegno per instaurare relazioni diplomatiche positive con diversi attori regionali. La sua visione di un Iran democratico e pacifico sembra trovare terreno fertile tra coloro che aspirano a un cambiamento significativo nel paese persiano.
Transizione verso un Iran democratico e pacifico: l’appello di Reza Pahlavi
Date: