02 luglio 2024 – 16:46
Oggi si è tenuto un incontro interlocutorio al Ministero del Lavoro tra i dirigenti dell’Ilva e i rappresentanti sindacali, per discutere della richiesta di cassa integrazione avanzata dai commissari per 5.200 dipendenti. Durante l’incontro, l’azienda ha presentato la situazione attuale dell’Ilva e le misure che intende adottare. I sindacati hanno ribadito la necessità di avere garanzie concrete sul piano industriale, sulla tutela dei lavoratori e sull’ottenimento di un prestito ponte da parte del governo prima di poter approvare la cassa integrazione.La trattativa tra azienda e sindacati è stata rinviata a seguito di un incontro richiesto congiuntamente da Fim, Fiom e Uilm presso Palazzo Chigi, al fine di ottenere risposte chiare riguardo al futuro industriale, occupazionale ed ambientale dell’azienda. All’incontro odierno erano presenti il direttore generale dell’Ilva, Maurizio Saitta, il direttore del personale Claudio Picucci, rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Regioni Liguria, Piemonte, Puglia, Veneto e Lombardia.Tra i rappresentanti sindacali figuravano il coordinatore nazionale per la siderurgia della Fiom, Loris Scarpa, il segretario nazionale della Fim Valerio D’Alò, il segretario nazionale della Uilm responsabile per la Siderurgia Guglielmo Gambardella, il segretario della Uilm di Taranto Davide Sperti insieme a Francesco Rizzo e Sasha Colautti dell’esecutivo confederale Usb.I commissari dell’Ilva hanno avanzato la richiesta di cassa integrazione per un totale di 5.200 dipendenti distribuiti principalmente a Taranto (4.400), Genova (800), Novi Ligure (Alessandria) (245), Racconigi (Cuneo) (25), Legnaro (Padova) (20), Marghera (Venezia) (40), Milano (50) e Paderno Dugnano (Milano) (20).