Trenta anni dopo il tragico omicidio, ricordiamo Ezio Tarantelli: intellettuale ucciso dai brigatisti

La commemorazione del Professor Ezio Tarantelli, quarant’anni dopo il suo tragico assassinio, rappresenta un’occasione per riflettere sulla coerenza tra pensiero e azione, sulla necessità di uno sviluppo sociale e economico che tenga conto della giustizia e dell’inclusione. Il Presidente Sergio Mattarella ha espresso la sua più sincera partecipazione ai familiari del Professor Tarantelli e a quanti hanno continuato ad ispirarsi alle sue opere, evidenziando come egli sia stato un vero punto di riferimento per gli studenti e l’università in generale. Gli assassini politici dell’epoca rappresentano una svolta nefasta della storia italiana, che deve essere ricordata con rammarico e impegno a trasformare i ricordi in azione.La scelta di Tarantelli come bersaglio fu motivata dall’intolleranza ideologica dei brigatisti: essi lo videro come una minaccia per il loro progetto di rivolta sociale, poiché credeva nella possibilità di migliorare la società attraverso la dialettica tra Istituzioni e Società civile. Il Presidente Mattarella ha messo in evidenza che la sua visione del confronto come strumento per lo sviluppo non era solo utopistica, ma anche profondamente legata alla costruzione di una società più giusta e inclusiva.Il ricordo di Ezio Tarantelli rimane intoccabile nella storia della Repubblica italiana: egli ha lasciato un’eredità di pensiero e impegno civile che continua a ispirare generazioni successive. Il suo contributo all’educazione e alla formazione degli studenti, oltre alle sue idee sulla necessità di affrontare i problemi sociali con una visione più inclusiva e orientata verso la giustizia sociale, rappresentano un’eredità indelebile per il Paese. Il Presidente ha espresso la sua vicinanza ai familiari del Professor Tarantelli e a quanti continuano a valorizzare l’opera di questo intellettuale eccezionale.