L’accesso all’acqua potabile, risorsa fondamentale per la sussistenza e lo sviluppo umano, continua a rappresentare una sfida cruciale in molte regioni del mondo.
In Benin, paese dell’Africa occidentale, la carenza idrica acuisce le disuguaglianze sociali ed economiche, ostacolando il progresso delle comunità locali.
Il Gruppo Missionario “Un pozzo per la vita” Merano, forte di decenni di esperienza sul campo, lancia per il 2025 un ambizioso programma volto a mitigare questa problematica attraverso la realizzazione di sette nuove perforazioni.
L’iniziativa, supportata dalla Provincia Autonoma di Bolzano con un contributo di 103.700 euro, si inserisce in un percorso di cooperazione internazionale che, da oltre mezzo secolo, testimonia l’impegno del gruppo nel promuovere un futuro più equo e sostenibile per le popolazioni beninesi.
L’impatto di un intervento di questo tipo è profondo e multiforme.
Oltre alla soddisfazione del bisogno primario legato all’idratazione, l’accesso all’acqua potabile libera le donne e le bambine, che tradizionalmente si fanno carico della raccolta, dalle faticose e spesso pericolose migrazioni quotidiane verso fonti d’acqua spesso contaminate e distanti.
Questo tempo liberato può essere reinvestito nell’istruzione, nell’assistenza familiare e nello sviluppo di attività generatrici di reddito.
L’acqua pulita, inoltre, favorisce un miglioramento dell’igiene personale e ambientale, riducendo la diffusione di malattie e contribuendo a un aumento dell’aspettativa di vita.
Infine, l’avvio di piccole coltivazioni irrigue, reso possibile dall’acqua disponibile, diversifica la dieta e contribuisce alla sicurezza alimentare delle famiglie.
Il progetto, realizzato in sinergia con le Caritas diocesane locali nei dipartimenti di Zou, Borgou e Donga, prevede la costruzione di sei nuove perforazioni, ciascuna dotata di pompa ad immersione alimentata da pannelli fotovoltaici e di una torre piezometrica per garantire un’erogazione costante.
Il costo complessivo dell’iniziativa si aggira sui 140.000 euro, cifra parzialmente coperta dal contributo provinciale e integrata da una generosa donazione privata che ha permesso la realizzazione anticipata del settimo pozzo nel villaggio di Ganre.
La scelta dei villaggi beneficiari è stata effettuata sulla base di criteri di massima necessità, privilegiando aree remote e marginalizzate, spesso prive di infrastrutture idriche adeguate.
La situazione preesistente in queste comunità è spesso caratterizzata da pozzi obsoleti e insufficienti a soddisfare il fabbisogno della popolazione, o dalla totale assenza di fonti d’acqua, con conseguenze dirette sulla salute e sul benessere degli abitanti, in particolare delle donne e dei bambini, costretti a percorrere lunghe distanze per ottenere l’acqua necessaria alla sopravvivenza.
L’intervento del Gruppo Missionario “Un pozzo per la vita” si pone, quindi, come un gesto concreto di solidarietà e un investimento a lungo termine per il futuro di queste comunità.