Il 27 gennaio si aprirà a Bolzano, davanti al giudice Walter Pelino, un processo cruciale che getta luce su una complessa vicenda di appalti pubblici e gestione emergenziale durante la pandemia. Florian Zerzer, ex direttore generale dell’Azienda Sanitaria Altoatesina (Asl), Patrick Franzoni, all’epoca responsabile dell’unità Covid, e Christoph Engl, amministratore delegato del gruppo Oberalp, insieme alla società stessa in persona per responsabilità amministrativa, dovranno rispondere in tribunale. La decisione del giudice dell’udienza preliminare, Giulia Rossi, di rinviare a giudizio gli imputati, a seguito di tredici udienze preliminari, segna una tappa significativa in un’indagine che ha scosso la politica e l’amministrazione locale.Al centro del caso vi sono due forniture di dispositivi di protezione individuale (DPI) provenienti dalla Cina, acquistate nel marzo 2020 dall’Asl e dalla Provincia Autonoma, gestite e finanziate anticipatamente dal gruppo Oberalp per un totale considerevole, pari rispettivamente a 9,6 e 28,2 milioni di euro. L’acquisto, percepito inizialmente come un atto di urgenza volto a far fronte alla carenza di DPI durante il primo picco della pandemia, si rivelò presto problematico. Subito dopo l’arrivo della merce, i primi test governativi austriaci evidenziarono risultati insoddisfacenti, mentre l’Inail ne vietò categoricamente l’immissione in commercio, sollevando serie preoccupazioni sulla qualità e l’idoneità dei dispositivi.Nonostante i tentativi di ottenere valutazioni straordinarie e la successiva esecuzione di nuovi test disposti dall’Asl, la situazione non migliorò, culminando nel maxi sequestro del 26 agosto, operazione condotta dai Carabinieri del Nas di Trento nei magazzini dell’Asl. L’evento segnò un punto di svolta nell’indagine, ponendo interrogativi sulla dovizia burocratica e i meccanismi di controllo relativi all’affidamento degli appalti in situazioni di emergenza.Le motivazioni alla base della decisione di rinvio a giudizio saranno depositate entro trenta giorni, e il processo offrirà agli imputati l’opportunità di presentare le proprie argomentazioni e difendersi dalle accuse. Heiner Oberrauch, presidente di Oberalp, ha espresso fiducia nell’esito del processo, sottolineando il diritto degli imputati a dimostrare la propria innocenza.È significativo notare che le indagini a carico di altri rappresentanti del gruppo Oberalp e della società stessa sono state archiviate, riducendo drasticamente il numero di persone e soggetti coinvolti nel procedimento giudiziario. L’accusa originaria, emersa a distanza di anni dall’azione di solidarietà per l’approvvigionamento di DPI, appare ora come una conseguenza indesiderata di un’iniziativa volta a rispondere a un’urgente necessità durante un periodo di crisi sanitaria globale. Il caso solleva, pertanto, interrogativi non solo sulla responsabilità individuale, ma anche sulla necessità di rivedere i protocolli di gestione delle emergenze e i meccanismi di controllo negli appalti pubblici, al fine di evitare abusi e garantire la trasparenza e l’efficienza nella spesa pubblica.
Bolzano, processo milionario: DPI Covid sotto accusa
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