Il settore delle costruzioni altoatesino, sebbene mantenga una solida base di fiducia – l’87% delle imprese prevede risultati economici positivi per l’anno in corso – mostra segnali di rallentamento rispetto alla primavera.
L’analisi estiva del Barometro dell’Economia dell’IRE, l’istituto di ricerca della Camera di Commercio di Bolzano, evidenzia una crescente cautela, alimentata da dinamiche complesse e in evoluzione.
Il cuore del rallentamento risiede nel blocco degli investimenti immobiliari.
La progressiva erosione degli incentivi fiscali a livello nazionale, che hanno tradizionalmente stimolato l’acquisto e la costruzione, ha privato il mercato di un importante motore di crescita.
Questo effetto è amplificato da un contesto di incertezza generalizzata, che induce le famiglie a rimandare decisioni di investimento significative.
Parallelamente, l’incremento dei costi dei materiali e della manodopera, una tendenza persistente e preoccupante, sta comprimendo i margini di profitto per molte imprese.
Circa il 15% delle aziende intervistate segnala una redditività giudicata insoddisfacente, un indicatore che solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di alcuni modelli di business.
Tuttavia, il panorama non è uniformemente negativo.
Il settore dell’ingegneria civile mostra una maggiore resilienza, beneficiando in modo significativo delle opportunità derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Le infrastrutture previste dal PNRR offrono un flusso di lavoro costante e contribuiscono a mantenere elevati i livelli di fatturato per le imprese specializzate.
Tuttavia, anche in questo segmento si registra una certa diffidenza: sebbene i risultati siano prevalentemente soddisfacenti, poche aziende li definiscono “eccellenti”, suggerendo che le sfide legate all’implementazione del PNRR e alla gestione dei complessi processi burocratici potrebbero limitare il pieno sfruttamento del potenziale di crescita.
Sul fronte occupazionale, la situazione appare relativamente stabile.
Nei primi sei mesi del 2024, il settore ha impiegato in media 18.300 dipendenti, registrando un modesto aumento dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo dato riflette la capacità del settore di assorbire la domanda di lavoro, sebbene la carenza di manodopera qualificata rimanga una sfida strutturale.
Il futuro del settore dipende da una serie di fattori chiave.
La prevista diminuzione dei tassi di interesse dovrebbe, teoricamente, incentivare gli investimenti immobiliari, ma il suo impatto reale dipenderà dalla capacità delle famiglie di recuperare fiducia e dalla disponibilità di soluzioni abitative accessibili.
Le voci dei principali esponenti del settore convergono sull’importanza di un approccio proattivo da parte delle istituzioni.
Michl Ebner, Presidente della Camera di Commercio di Bolzano, sottolinea l’urgenza di politiche che stimolino la domanda.
Christian Egartner, Presidente del Collegio Costruttori, ammonisce sulla persistenza dell’incertezza.
Rodolfo Gabrieli, Presidente di CNA Alto Adige Südtirol Costruzioni, pone l’accento sulla necessità di programmi di manutenzione e costruzione pubblici accessibili alle PMI.
Infine, Martin Gebhard, rappresentante delle imprese edili, individua due sfide cruciali: la necessità di incrementare i sussidi per l’edilizia popolare e la ricerca di soluzioni abitative più efficienti, che consentano alle famiglie di ridurre le dimensioni degli appartamenti e di ottimizzare i consumi energetici.
La capacità di affrontare queste sfide, combinando innovazione tecnologica, politiche mirate e un forte impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, determinerà il futuro del settore delle costruzioni altoatesino.