domenica, 15 Giugno 2025
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Protesta silenziosa per gli orsi Casteller: accuse e richieste di trasparenza

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La notte ha visto un’accorata e vibrante protesta dinanzi al recinto degli orsi Casteller a Trento, un gesto di dissenso che solleva interrogativi urgenti sulla custodia e il benessere degli animali. L’azione, promossa dal movimento Centopercentoanimalisti, ha coinvolto manifestanti con striscioni e luci, un tributo silenzioso rivolto a Papillon, giunto in struttura nel 2020, e a Gaja, accolta nel 2023.Il fulcro della protesta è la situazione di Gaja, la cui promessa di trasferimento in un rifugio tedesco si è arenata, lasciandola ancora imprigionata. Questo evento ha riacceso le accuse di disinformazione rivolte all’amministrazione provinciale, guidata dal governatore Fugatti, alimentando la percezione di una gestione opaca e poco trasparente.L’azione non è stata concepita come un atto di forza, bensì come un segnale di continua vigilanza e di profondo rispetto per la dignità degli animali. La scelta del silenzio è stata esplicitamente motivata dalla volontà di evitare qualsiasi forma di disturbo o spavento per gli orsi, testimoni involontari di una disputa che non è loro responsabilità. Lo striscione, con la sua esortazione “Oggi l’azione… domani la liberazione! Orsi liberi!”, sintetizza l’aspirazione a un futuro in cui la tutela del benessere animale prevalga sulle dinamiche politiche e gestionali.L’episodio trascende la specifica questione degli orsi Casteller, configurandosi come un campanello d’allarme per l’intera nazione. Centopercentoanimalisti sottolinea con forza la necessità di un coinvolgimento a livello nazionale, sollecitando un dibattito ampio e partecipato che includa esponenti politici di ogni schieramento. Si tratta di un problema che riguarda la coscienza collettiva, la responsabilità morale verso le specie non umane e l’urgenza di rivedere le politiche di gestione della fauna selvatica, orientandole verso modelli più etici e sostenibili. La protesta non è solo un richiamo alla liberazione di Gaja, ma un invito a ripensare il nostro rapporto con il regno animale, promuovendo una cultura di rispetto e di tutela che si estenda a ogni forma di vita. L’evento rappresenta un monito per l’Italia intera, spingendo a una riflessione profonda sulle implicazioni etiche e ambientali delle nostre azioni.

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