Nel cuore pulsante della Trentesima Settimana dell’Arte a Madonna di Campiglio, un omaggio a due figure di spicco dell’arte contemporanea si fonde in un evento di rara suggestione.
La famiglia Orler, custode di una prestigiosa galleria e sentitamente legata al territorio, celebra quest’anno non solo la memoria del compianto Arnaldo Pomodoro, autore della monumentale “Grande Prua” – un’opera che funge da eloquente mausoleo alla genialità di Federico Fellini – ma anche l’universo creativo di Dario Ballantini, attraverso una mostra personale curata con acume da Giovanni Faccenda, figura di riferimento nel panorama dello studio dell’arte moderna e contemporanea, precedentemente direttore del Museo Civico di Arte Moderna di Arezzo.
La mostra, inaugurata il 27 luglio al Centro Rainalter, negli spazi storici della Galleria Orler, non si limita a una selezione di opere note di Ballantini, ma ne rivela, con sorprendente ricchezza, aspetti inediti e profondità inaspettate.
La presenza di personalità influenti del mondo culturale, collezionisti appassionati e, naturalmente, lo stesso Ballantini, ha reso l’evento particolarmente significativo, testimoniando il riconoscimento e l’apprezzamento per il lavoro dell’artista.
L’esposizione si configura come un tassello prezioso all’interno di un più ampio programma di eventi dedicati alla celebrazione della grande arte, sia italiana che internazionale.
Un percorso culturale che, attraverso un ricco calendario di appuntamenti pomeridiani e serali, esplora le diverse declinazioni dell’arte contemporanea, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e stimolante.
Oltre a Ballantini e Pomodoro, il ciclo di eventi include opere di maestri come Giorgio de Chirico, con la sua poetica metafisica, Alberto Burri e la sua materia densa e materica, Christo e le sue effimere installazioni monumentali, Mario Ligabue e la sua ricerca sull’energia e sul movimento, Victor Vasarely e le sue complesse geometrie e Enzo Mariani Boetti e i suoi lavori concettuali.
L’iniziativa si pone come un’occasione irripetibile per contemplare la stratificazione di linguaggi artistici, un dialogo tra generazioni e un tributo alla capacità dell’arte di trascendere i confini del tempo e dello spazio, arricchendo il patrimonio culturale e stimolando la riflessione critica.
Un omaggio a Madonna di Campiglio, divenuta nel tempo un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti dell’arte contemporanea.