martedì 9 Settembre 2025
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Alto Adige: Overtourism, un territorio a rischio.

L’Alto Adige si confronta con una sfida pressante: l’overtourism, un fenomeno ormai radicato che mette a dura prova la resilienza del territorio e la coesione sociale.
La reazione del settore turistico, spesso caratterizzata da un gioco di attribuzioni di responsabilità, appare insufficiente per affrontare la complessità strutturale della questione, come evidenziato dalla Federazione Ambientalisti Alto Adige.

L’espansione del turismo provinciale è innegabile, amplificata da campagne promozionali efficaci come quelle dell’IDM che attraggono visitatori da ogni angolo del globo.
Questa crescita si riflette in un aumento costante dei posti letto, che spaziano dagli agriturismi ai campeggi, passando per le strutture ricettive tradizionali.

Parallelamente, assistiamo a un’espansione delle infrastrutture turistiche, spesso sostenute da ingenti finanziamenti pubblici: nuove funivie, piste da sci, sistemi di innevamento artificiale che modificano irreversibilmente il paesaggio alpino.

La Federazione Ambientalisti Alto Adige, pur riconoscendo il potenziale di alcune infrastrutture – come la funivia del Renon o il progetto per San Genesio – che possono svolgere un ruolo di trasporto pubblico efficiente, esprime forti preoccupazioni per altre iniziative.
La funivia di Tires, ad esempio, rappresenta un caso emblematico: un progetto pesantemente finanziato con fondi pubblici che genera un impatto limitato e un costo elevato per i contribuenti, che si ritrovano a pagare due volte per un servizio spesso ridondante.

La costruzione di nuove infrastrutture più grandi, come la proposta per la funivia Seceda a Ortisei, destinata a risolvere il problema del sovraffollamento, viene interpretata dalla presidente Elisabeth Ladinser come una soluzione controproducente, un tentativo di arginare un problema con mezzi che ne aggravano le conseguenze.
Piuttosto che mitigare l’impatto, tali iniziative rischiano di incentivare un ulteriore afflusso di visitatori, amplificando le pressioni sul territorio.

La Federazione Ambientalisti Alto Adige promuove un approccio radicalmente diverso: un turismo misurato e sostenibile, che ponga al centro il benessere del territorio e delle comunità locali.
In questo contesto, si rende urgente una pausa di riflessione a livello provinciale, un momento di analisi profonda per ripensare le strategie di gestione del turismo di massa.
Non si tratta di demonizzare il turismo, ma di orientarlo verso un modello che ne preservi il valore intrinseco, rispettando l’ambiente, la cultura e l’identità dell’Alto Adige.

È necessario passare da una logica di crescita a tutti i costi a una visione più olistica, che integri gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali, garantendo un futuro prospero e sostenibile per le generazioni a venire.
La sfida è complessa, ma imprescindibile.

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