Un tavolo di confronto cruciale si è riunito a Bolzano, vedendo protagonisti l’assessore provinciale Peter Brunner, esponenti dell’amministrazione locale e una rappresentanza corale delle realtà ambientaliste e alpinistiche altoatesine.
L’argomento in discussione? Il futuro del paesaggio attorno al maestoso Gruppo del Sassolungo, un’area di inestimabile valore ecologico e culturale che si profigura come un punto nodale per lo sviluppo sostenibile della regione.
Al centro del dibattito si è posta la proposta di un’integrazione significativa: l’estensione del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio per includere non solo il Gruppo del Sassolungo, ma anche i Piani di Confine e la suggestiva Città dei Sassi.
Questo ampliamento, unitamente alla prevista revisione e potenziamento del monumento naturale Città dei Sassi, si configura come una mossa strategica per garantire la salvaguardia di un ecosistema fragile e di un patrimonio identitario unico.
Figure istituzionali e rappresentanti di organizzazioni chiave come Nosc Cunfin, Club Alpino Alto Adige (AVS), Heimatpflegeverband Südtirol HPV, Federazione protezionisti sudtirolesi DNU, Mountain Wilderness, CAI Alto Adige e CAI Bolzano hanno contribuito attivamente al confronto, portando alla luce prospettive e competenze diverse.
Gianluca Vignoli, portavoce delle associazioni ambientaliste, ha eloquentemente descritto il Gruppo del Sassolungo come un’oasi di pace e biodiversità, un’area di rifugio naturale incastonata in un contesto geografico fortemente caratterizzato dallo sfruttamento turistico, sia invernale che estivo.
Questa dicotomia evidenzia la necessità impellente di un approccio gestionale oculato e sostenibile, che concili le esigenze di sviluppo economico con la tutela ambientale.
Le associazioni ambientaliste e alpinistiche, condividendo una visione comune, hanno sottolineato con forza la responsabilità che incombe sulle istituzioni, sia a livello politico che sociale, di preservare questo territorio per le generazioni future.
L’istituzione di un parco naturale non sarebbe solo una misura di protezione, ma un atto di coraggio e lungimiranza, un segnale tangibile dell’impegno della provincia verso un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente e della cultura locale.
L’assessore provinciale Brunner ha ribadito la volontà di mantenere un dialogo aperto e costruttivo con le associazioni, annunciando incontri periodici per favorire lo scambio di informazioni e la condivisione di obiettivi.
Nosc Cunfin e le associazioni ambientaliste si sono dichiarate pronte a offrire il proprio contributo tecnico e la propria profonda conoscenza del territorio nell’elaborazione del piano territoriale, assicurando un supporto continuo e proattivo.
La sfida, ora, è tradurre questo accordo in azioni concrete, perseguendo un modello di gestione del territorio che garantisca la salvaguardia del Gruppo del Sassolungo e del suo contesto ambientale, preservando al contempo le opportunità di sviluppo sostenibile per la comunità locale.






