venerdì 5 Settembre 2025
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Vendemmia 2025 in Alto Adige: un’annata promessa e sfide

L’annata 2025 si prospetta come un’eccezionale sfida e promessa per i viticoltori altoatesini, con una vendemmia che si preannuncia in anticipo rispetto alle medie storiche.

Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, sottolinea come il mese di luglio, insolitamente fresco, non abbia compromesso lo sviluppo delle uve, anzi, potrebbe aver contribuito a concentrare meglio gli aromi.
Si stima che la raccolta inizi già a fine agosto, una settimana prima del consueto, con differenze significative a seconda dell’altitudine: nelle zone più elevate l’anticipo sarà ancora più marcato, spiazzando le consolidate cronologie.
Questa accelerazione nella maturazione è il risultato di un andamento vegetativo complessivamente favorevole, scandito da un regime pluviometrico equilibrato e dall’assenza di eventi atmosferici avversi come le grandinate, che hanno spesso flagellato la regione, minando la qualità delle uve.

Inoltre, la resilienza delle viti è stata agevolata dall’assenza di malattie fungine, un fattore cruciale per la salute del vigneto e la salvaguardia del raccolto.
L’aspetto più incoraggiante, oltre alla qualità visibile dei grappoli, è la previsione di una resa media per la maggior parte delle varietà.
Nonostante alcune lievi riduzioni in alcune zone specifiche, in particolare per il Gewürztraminer, dove fattori microclimatici hanno influito sulla quantità, il quadro generale rimane positivo.
L’impatto del cambiamento climatico si fa sentire, modificando i ritmi naturali e richiedendo ai viticoltori un’adeguata capacità di adattamento e una gestione ancora più attenta.
Il Consorzio Vini Alto Adige, che rappresenta l’intera filiera vitivinicola regionale, è consapevole delle sfide poste da questa situazione inedita e monitora costantemente l’evoluzione del fenomeno.

Sebbene prematuro fornire una valutazione definitiva sull’annata 2025, l’ottimismo di Kofler riflette la fiducia riposta nel lavoro dei viticoltori e nella capacità del territorio di esprimere vini di eccellenza.
Si tratta di un momento delicato, in cui la cura e l’attenzione ai dettagli saranno determinanti per preservare la qualità e l’identità dei vini altoatesini, testimonianza di un connubio unico tra tradizione e innovazione.

Il futuro, pur incerto, si intravede con speranza e la consapevolezza di un patrimonio vitivinicolo da custodire e valorizzare.

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