La prospettiva di una gestione centralizzata dei fondi europei rappresenta una seria minaccia, non solo per l’autonomia e le peculiarità dell’Alto Adige, ma per l’efficienza complessiva del sistema di finanziamento regionale in Italia.
Questa posizione, condivisa all’interno della Conferenza delle Regioni, si fonda su una profonda comprensione delle dinamiche territoriali e amministrative che contraddistinguono il nostro Paese.
L’Italia, per sua natura geografica e socio-economica, non può essere considerata un’entità omogenea.
Le sfide e le opportunità che si presentano in Sicilia sono intrinsecamente diverse da quelle che riguardano l’Alto Adige, o il Piemonte, o la Puglia.
Un approccio “taglia unica” nella gestione dei fondi europei ignora questa diversità, compromettendo la possibilità di interventi mirati e realmente efficaci.
Il governatore Arno Kompatscher sottolinea come l’esperienza recente della gestione centralizzata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) abbia evidenziato le criticità di tale modello.
La difficoltà di erogazione e di utilizzo delle risorse, testimonia come una gestione centralizzata possa ostacolare l’implementazione di progetti cruciali per lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Le regioni, tradizionalmente riconosciute per la loro efficienza nella gestione dei fondi strutturali – l’Alto Adige ne è un esempio lampante, con un tasso di utilizzo costantemente al 100% – si sono trovate inaspettatamente a fronteggiare notevoli difficoltà.
I bandi, concepiti con un’ottica nazionale, spesso risultano inadeguati a rispondere alle specifiche esigenze dei territori interessati, generando frustrazione e inefficienze.
La mancanza di flessibilità e la rigidità procedurale penalizzano le realtà locali che possiedono una conoscenza approfondita delle proprie peculiarità e delle priorità da affrontare.
L’Alto Adige, attivamente coinvolto nella comunità “Power Regions of Europe”, un network di regioni europee virtuose, condivide la ferma convinzione che l’approccio regionalizzato sia l’unico in grado di garantire una gestione efficace e responsabile dei fondi.
La centralizzazione rischia di soffocare l’innovazione, di disincentivare la partecipazione dei territori e, in ultima analisi, di sprecare risorse preziose che potrebbero essere impiegate per promuovere la crescita e il benessere delle comunità locali.
La proposta avanzata è quella di un sistema di governance multilivello, che combini la capacità di programmazione strategica a livello nazionale con la flessibilità e la competenza delle regioni, garantendo una gestione decentralizzata e orientata ai risultati.
In questo modo, si potrà valorizzare il ruolo delle regioni come motore di sviluppo e di innovazione, assicurando che i fondi europei siano utilizzati in modo efficiente e rispondano effettivamente alle esigenze del territorio.






