Tribunali iraniani assolvono giornaliste accusate di collaborazione con gli Stati Uniti

I tribunali iraniani hanno recentemente emesso una decisione riguardante le pene detentive inflitte a due giornaliste accusate di collaborazione con gli Stati Uniti, riportata dai loro avvocati ai giornali riformisti. Elaheh Mohammadi e Niloufar Hamedi, entrambe professioniste nel campo del giornalismo, sono state rilasciate su cauzione dopo aver trascorso più di un anno nella prigione di Evin a Teheran. La loro detenzione era legata alla copertura della morte in custodia di Mahsa Amini nel settembre 2022, un evento che aveva scatenato proteste su scala nazionale.Il caso ha subito ulteriori sviluppi quando le autorità iraniane hanno deciso di avviare un nuovo procedimento contro le due donne per aver posato per delle foto senza il velo obbligatorio al momento del rilascio avvenuto lo stesso mese. Tuttavia, due corti d’appello di Teheran hanno ora assolto le giornaliste dall’accusa originaria di collaborazione con gli Stati Uniti, come comunicato dagli avvocati ai quotidiani Shargh e Ham Mihan.Inizialmente, Mohammadi era stata condannata a sei anni di carcere mentre Hamedi a sette anni. Inoltre, entrambe erano state condannate a cinque anni per collusione e cospirazione contro la sicurezza dello Stato e ad un anno per propaganda contro la Repubblica islamica. Queste sentenze erano state confermate dalla corte d’appello e saranno scontate contemporaneamente. La decisione dei tribunali iraniani ha suscitato dibattiti sulla libertà di stampa e sui diritti umani nel Paese, evidenziando l’importanza della difesa della libertà d’espressione e dell’indipendenza dei media in contesti politicamente sensibili come quello iraniano.