Sembra essere iniziata una delle più gravi vicende giudiziarie della città di Trieste, nella quale la luce dei riflettori è puntata su un marito sospettato dell’omicidio della moglie. Il 5 gennaio scorso, il corpo senza vita di Liliana Resinovich, una donna di 63 anni, era stato ritrovato in circostanze ancora non completamente chiarite. Dopo settimane di indagini e perquisizioni, gli inquirenti hanno raccolto nuove informazioni che sembrano condurre direttamente verso Sebastiano Visintin, il marito della vittima.Il 28 febbraio, infatti, la polizia ha effettuato una lunga perquisizione nella casa del sospettato, durata ben sette ore. Il procedimento è stato condotto con estrema cautela e precisione, nonostante le enormi pressioni mediatiche che pesano sulla squadra investigativa.Secondo quanto riportato da fonti attendibili, durante la perquisizione sono state trovate prove schiaccianti contro Sebastiano Visintin. Pur non essendo ancora stato formulato un’accusa formale, l’istituzione del registro degli indagati è stata formalizzata, a indicare che gli inquirenti hanno ormai sufficiente materiale per procedere con il processo.La figura di Carmelo Abate, giornalista de “Quarto Grado”, sembra essere particolarmente coinvolta in questa vicenda. Nel suo reportage della sera stessa è stata sottolineata la gravità delle accuse mosse al marito della vittima e le difficoltà incontrate dalla squadra investigativa nel cercare prove.Il pubblico è sempre più affascinato da questa storia, che si avvicina sempre di più alla definizione del suo architrave: l’identificazione dei colpevoli e la loro esposizione al giudizio della legge.
Trieste in preda alla paura: svelati i segreti dell’omicidio che ha scosso la città.
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