sabato 20 Settembre 2025
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Trieste

Cabinovia di Trieste: TAR, appello Regione e futuro incerto

La questione della cabinovia metropolitana di Trieste, al centro di un acceso dibattito e di una recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Friuli Venezia Giulia, è oggetto di un’analisi approfondita da parte della Regione e della Direzione Ambiente.
L’amministrazione regionale, guidata dal Presidente Massimiliano Fedriga, si trova a dover soppesare attentamente le implicazioni della decisione giudiziaria, che ha parzialmente accolto i ricorsi presentati da comitati civici, residenti e associazioni ambientaliste.

La sentenza del TAR ha determinato l’annullamento di due atti fondamentali per la realizzazione dell’opera: la Verifica di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relative alla Variante Urbanistica Accesso Nord.
Questi provvedimenti, precedentemente ritenuti validi, sono ora oggetto di revisione e richiedono una rivalutazione completa del progetto, con conseguenti ripercussioni sulla sua fattibilità e tempistiche.

Il Presidente Fedriga, in una dichiarazione a margine di un evento a Trieste, ha sottolineato l’impegno della Regione a esaminare la sentenza con rigore e trasparenza, escludendo pregiudizi ideologici e concentrandosi su una valutazione tecnica e giuridica accurata.
La sua affermazione mira a contrastare le accuse di superficialità o di mancanza di attenzione all’ambiente, spesso sollevate dai proponenti delle opposizioni al progetto.
L’opera, concepita come una soluzione innovativa per decongestionare il traffico e migliorare l’accessibilità alla città, ha suscitato fin da subito un forte dissenso da parte di una parte della popolazione locale e delle organizzazioni ambientaliste.
Le critiche riguardano principalmente l’impatto paesaggistico, la potenziale interferenza con l’ecosistema costiero, e la sostenibilità complessiva dell’intervento.

La vicenda solleva questioni di ampia portata, che vanno oltre la specifica realizzazione della cabinovia.

Riguarda la complessità dei processi decisionali in materia di infrastrutture, il ruolo della partecipazione pubblica, e l’equilibrio tra sviluppo economico, tutela ambientale e rispetto delle comunità locali.

La decisione di presentare o meno appello al Consiglio di Stato sarà cruciale e dovrà tenere conto non solo degli aspetti legali, ma anche delle implicazioni sociali e politiche.

La Regione si trova di fronte alla sfida di riconciliare le diverse istanze in gioco, cercando una soluzione che possa garantire il progresso della città senza compromettere la qualità della vita dei suoi abitanti e la salvaguardia del suo patrimonio naturale.
La trasparenza e il dialogo costruttivo con tutte le parti interessate, anche con coloro che esprimono opinioni divergenti, appaiono essenziali per superare questo momento di incertezza e costruire un futuro più sostenibile per Trieste.

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