L’annuncio, formale eppure carico di una sottile, inaspettata emozione, risuona tra le pubblicazioni di matrimonio affisse negli albi di Venezia e Milano: Massimo Cacciari, figura intellettuale di spicco e pensatore complesso, a ottantuno anni si prepara a celebrare un nuovo capitolo della propria esistenza, unendosi in matrimonio con Chiara Patriarca, professionista di 52 anni.
La notizia, che il Gazzettino ha diffuso con discreta eleganza, rivela dettagli essenziali: la data di nascita del filosofo, il 5 giugno 1944, veneziano di origine e residenza, e quella della futura sposa, Chiara Patriarca, nata a Trieste il 30 settembre 1973 e residente a Milano.
I documenti ufficiali sanciscono l’imminenza di un legame che, sebbene mantenuto in un riserverato silenzio per anni, pare essere radicato in una profonda e reciproca affinità.
La storia d’amore, germogliata in una suggestiva Venezia, si concretizza ora a Milano, città che accoglierà la cerimonia, i dettagli della quale rimangono avvolti nel mistero.
L’evento contrasta con l’immagine pubblica di Cacciari, spesso associata a una vita dedita alla riflessione filosofica e all’impegno civile, e sottolinea l’universalità dell’amore, capace di fiorire in qualsiasi età e di trasformare anche le vite più complesse.
Il racconto aneddotico, filtrato attraverso le testimonianze di amici vicini, getta una luce inedita sulla relazione.
Si parla di una convivenza iniziata, sorprendentemente, durante il periodo di isolamento sociale imposto dalla pandemia, un tempo di riflessione forzata che ha forse accelerato un percorso emotivo preesistente.
Chiara Patriarca, descritta come una donna di grande spirito e intelletto, capace di “tenergli testa” sia in termini di acume intellettuale che di carattere, sembra aver portato una ventata di freschezza e leggerezza nella vita del filosofo.
La sua professione, un’architettura o una disciplina affine, rimane avvolta nel mistero, in linea con la preferenza di Cacciari per la riservatezza nella sfera privata.
Questa discrezione, lungi dal sminuire l’importanza del legame, ne sottolinea l’autenticità e la profondità, suggerendo un rapporto fondato su una comprensione reciproca che trascende l’ostentazione.
La notizia segna un evento significativo, non solo per i diretti interessati, ma per tutti coloro che osservano, con curiosità e ammirazione, la capacità dell’amore di reinventarsi e di illuminare anche i sentieri più inaspettati.








