Il Cammino di Sant’Antonio, un’antica via di fede e pellegrinaggio, si reinventa per il XXI secolo, abbracciando l’innovazione tecnologica e ampliando la sua accessibilità. Un’iniziativa sinergica, nata dalla collaborazione tra Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Gemona del Friuli (ente capofila), PromoTurismoFvg, il Santuario di Gemona e i Frati della Basilica del Santo di Padova, trasforma un percorso storico in un’esperienza contemporanea di spiritualità e scoperta territoriale.Oltre a un sito web ufficiale (www.camminodisantantonio.it) e un’app dedicata che fornisce navigazione offline, tracciamento GPS, mappe interattive e informazioni dettagliate lungo il percorso, il Cammino si distingue per la sua apertura a due modalità di fruizione: a piedi e in bicicletta. Questa duplice accessibilità lo rende un itinerario devozionale unico in Italia, rispondendo a un crescente desiderio di viaggi lenti e consapevoli, capaci di coniugare impegno fisico, immersione nella natura e ricerca interiore.Il tracciato, curato dall’esperto Alberto Conte, è stato concepito per rispecchiare l’evoluzione del pellegrinaggio moderno. Si connette simbolicamente con l’ultimo tratto del percorso compiuto da Sant’Antonio nel 1231, da Camposampiero a Padova, offrendo ai pellegrini l’opportunità di ripercorrere le orme del Santo, meditando sul suo messaggio di pace, carità e perdono. Il percorso ciclabile, articolato in 5 tappe per un totale di 237 km, sfrutta le infrastrutture ciclabili regionali (FVG1, FVG3 e FVG6), per poi proseguire su strade secondarie. Il percorso pedonale, invece, si sviluppa in 11 tappe che coprono 256 km, offrendo un’esperienza più immersiva e contemplativa.Per arricchire ulteriormente il percorso e valorizzare il territorio attraversato, sono stati ideati 11 itinerari ad anello, progettati per esaltare le comunità locali, il ricco patrimonio culturale e le peculiarità ambientali. Questi anelli, facilmente percorribili in giornata, permettono di approfondire la conoscenza del territorio, scoprendo tesori nascosti e interagendo con le tradizioni locali.L’assessore al Turismo del FVG, Sergio Emidio Bini, ha sottolineato come questa iniziativa si inserisca in una più ampia strategia di valorizzazione del territorio, promuovendo un turismo sostenibile e consapevole, che unisca cultura, tradizioni e sviluppo locale. Il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, ha definito il Cammino un “ponte vivo” tra comunità, istituzioni e spiritualità, un’opportunità per rafforzare l’identità territoriale e promuovere la coesione sociale.Il progetto ha beneficiato del supporto di importanti partner istituzionali e culturali, tra cui l’Università di Udine, Romea Strata e il Cammino di San Cristoforo, che hanno contribuito con la loro expertise nella definizione della visione, del tracciato e del significato più profondo del Cammino, confermando la volontà di creare un’esperienza spirituale e territoriale autentica e significativa per i pellegrini del XXI secolo. Il Cammino di Sant’Antonio si configura dunque non solo come un percorso fisico, ma come un vero e proprio viaggio interiore, un’occasione per riscoprire se stessi e il mondo che ci circonda.
Cammino di Sant’Antonio: Fede, Tecnologia e Itinerari Innovativi
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