sabato 2 Agosto 2025
24.6 C
Trieste

Clanfe a Trieste: tuffi, costumi e festa popolare

La “Clanfe” triestina trascende la semplice immersione: è un rituale collettivo, un’esplosione di gioia e creatività che si concretizza in un tuffo a cofanetto, un gesto tecnicamente preciso volto a generare un’onda d’urto di schizzi.

Questa caratteristica distintiva si è arricchita nel corso degli anni con l’aggiunta di costumi elaborati e spesso bizzarri, trasformando l’evento in una vera e propria “Olimpiade della Goliardia”, giunta alla diciottesima edizione e divenuta un’attrazione di risonanza locale e internazionale.
Quest’anno, lo stabilimento Ausonia ha visto riversarsi una folla di spettatori, provenienti non solo dalla città ma anche da regioni limitrofe e paesi confinanti.
I 170 partecipanti, un numero record, testimoniano la profonda radicata del fenomeno nel tessuto culturale triestino.

Un’adesione così massiccia è resa ancora più eloquente dal ricordo di quando, in passato, anche l’allora sindaco Roberto Cosolini, con la sua statura imponente, si lasciò coinvolgere, dimostrando come questa festa sia un momento di aggregazione che supera le barriere istituzionali.

La competizione non si limita alla sola abilità atletica; il punteggio finale è determinato da una combinazione di originalità del costume, spettacolarità del tuffo e impatto visivo complessivo.
La giuria, composta da esperti e appassionati, valuta con occhio critico sia le performance individuali che quelle di squadra, premiando la creatività e l’ingegno.

Tra i partecipanti, si è distinto Claudio Sterpin, figura abituale dell’evento e noto al grande pubblico per la sua amicizia con Liliana Resinovich, la cui vicenda ha profondamente segnato la città.

La sua presenza, in questo contesto di festa popolare, aggiunge una nota di riflessione e memoria.

L’evento è curato con passione e dedizione dall’associazione Spiz, un gruppo di volontari che si impegnano a garantire la sicurezza e l’organizzazione di un’esperienza unica.

La Clanfe, dunque, non è solo una competizione, ma un vero e proprio fenomeno sociale, un’espressione di identità triestina che celebra la gioia, la creatività e la capacità di superare le difficoltà con un sorriso, trasformando una semplice immersione in un momento di festa collettiva e condivisione.

La sua evoluzione nel tempo ne testimonia la forza e la resilienza, confermando il suo ruolo di icona culturale e di motore di aggregazione per la comunità triestina.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -