L’economia del Friuli Venezia Giulia nel 2024 presenta un quadro complesso, delineato dalla Banca d’Italia, che riflette sia dinamiche di resilienza che segnali di preoccupazione, in un contesto nazionale caratterizzato da una crescita moderata. Il Prodotto Interno Lordo regionale, con un incremento dello 0,5%, si attesta leggermente al di sotto del dato nazionale (+0,7%), ma compensa una fase recessiva del 2023, segnata da un calo dello 0,5%. Questa variazione, pur indicando un ritorno alla crescita, evidenzia una vulnerabilità strutturale che richiede un’analisi più approfondita.Un elemento di particolare attenzione è rappresentato dalla performance dell’export, che subisce una contrazione del 4,5% al netto del settore cantieristico. Questa flessione, sebbene influenzata da fattori esterni come le tensioni geopolitiche e le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, solleva interrogativi sulla competitività delle imprese regionali e sulla loro capacità di adattamento a un mercato internazionale in rapida evoluzione. La necessità di diversificare i mercati di sbocco e di investire in innovazione e digitalizzazione assume quindi un’urgenza prioritaria.Nonostante le criticità, l’occupazione registra una crescita significativa dell’1,5%, un dato incoraggiante che testimonia la capacità del tessuto produttivo regionale di generare opportunità di lavoro. L’attenuazione del divario occupazionale tra uomini e donne, con una forbice ridotta a 12 punti percentuali rispetto ai 18 a livello nazionale, rappresenta un risultato positivo che riflette politiche di inclusione e pari opportunità. Il tasso di occupazione complessivo, attestatosi al 70%, è un indicatore di robustezza del mercato del lavoro, sebbene non possa nascondere le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione.La persistente problematica demografica, già evidenziata in passato, rappresenta una delle principali minacce alla crescita sostenibile del Friuli Venezia Giulia. La bassa natalità e l’invecchiamento della forza lavoro rischiano di compromettere la produttività e la competitività a lungo termine. Affrontare questa sfida richiede politiche integrate che incentivino la natalità, favoriscano l’immigrazione qualificata e promuovano l’invecchiamento attivo della popolazione.In sintesi, l’economia del FVG si trova a un bivio. La crescita moderata del PIL e la contrazione dell’export richiedono un’azione strategica volta a rafforzare la competitività e a diversificare le fonti di reddito. La riduzione del divario occupazionale tra uomini e donne è un segnale positivo, ma non può distrarre dall’urgenza di affrontare la sfida demografica. Investire in capitale umano, in innovazione e in infrastrutture digitali è fondamentale per garantire un futuro prospero e sostenibile per il Friuli Venezia Giulia. L’analisi della Banca d’Italia fornisce una fotografia utile, ma richiede un’interpretazione attenta e l’implementazione di politiche lungimiranti per trasformare le sfide in opportunità.
FVG: Economia a Bivio, Tra Resilienza e Sfide Demografiche
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