martedì 16 Settembre 2025
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Nuove prove infittiscono i dubbi sull’alibi di Visintin.

La discrepanza temporale nel racconto di Sebastiano Visintin, riguardante la consegna dei coltelli affilati alla pescheria, emerge ora con maggiore chiarezza grazie a nuove evidenze documentali.

Il fratello di Liliana Resinovich, Sergio, ha evidenziato come i tabulati telefonici posizionino Visintin presso il negozio ittico nella serata precedente alla scomparsa della moglie, il 14 dicembre 2021, contraddicendo la sua versione dei fatti che lo collocava lì la mattina stessa.
Questa incongruenza, apparentemente minore, assume un peso rilevante nell’analisi della ricostruzione degli eventi che condussero alla scomparsa di Liliana.
La testimonianza di una commessa, che ha dichiarato di aver trovato i coltelli già disposti sul bancone alle 7:30 del mattino, senza ricordare di aver visto Visintin, rafforza ulteriormente la fragilità dell’alibi fornito dall’uomo.

La puntualità di una testimonianza indiretta, come quella del personale della pescheria, contrasta nettamente con la descrizione dei fatti resa da Visintin, alimentando dubbi sulla veridicità delle sue dichiarazioni.
L’orario preciso in cui i coltelli sono stati ritrovati sul bancone, un dettaglio apparentemente insignificante, si rivela un elemento chiave per comprendere la dinamica degli eventi e per valutare la credibilità della versione presentata dall’indagato.

Questa discrepanza temporale non si limita a una semplice inesattezza, ma solleva interrogativi più ampi riguardo alla gestione della narrazione di Visintin e alla sua potenziale volontà di manipolare la ricostruzione dei fatti.

La precisione delle evidenze documentali, contrapposta alla vaghezza del racconto di Visintin, sottolinea l’importanza di una verifica accurata di ogni testimonianza e di una ricostruzione degli eventi basata su elementi oggettivi e verificabili, piuttosto che su dichiarazioni di parte.

L’analisi di tali dettagli, apparentemente marginali, si rivela cruciale per la ricerca della verità e per la giustizia.

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